SENIGALLIA – Sviluppo economico, lavoro, tutele sociali, ambiente, cultura e turismo. Sono gli argomenti che i gruppi consiliari di Art.1- Mdp e La Città Futura di Senigallia hanno citato nella verifica di fine mandato, approvata al termine di un lungo iter avviato nell’autunno scorso assieme a sindaco, giunta e gruppi di maggioranza.
Un verifica politica sui contenuti programmatici che rappresenta la conclusione di un percorso sul mandato amministrativo che terminerà nella primavera 2020, ma soprattutto uno stimolo a gettare le basi per la Senigallia del 2030.
In sede di dibattito, i due consiglieri comunali Nausicaa Fileri (La Città Futura) e Mauro Gregorini (Art.1- Mdp) hanno evidenziato molte questioni che abbracciano un po’ tutti i settori amministrativi ma soprattutto i temi sociali fondamentali.
Si è partiti dalla necessità di avviare un’indagine sullo sviluppo socio-economico di Senigallia e del territorio della valle del Misa e del Nevola: tenendo conto della struttura economico-sociale del nostro territorio così come modificata dalla crisi ancora in atto, i due consiglieri suggeriscono un’analisi sia sul lavoro sia sulle povertà e sulle emarginazioni sociali. Riaffermata l’importanza di ripristinare il Fondo di Solidarietà, si è sottolineata anche la necessità di rafforzare lo sviluppo dell’edilizia sociale, pubblica e scolastica per una visione strategica del territorio.
In questo filone si inserisce anche il riferimento al Regolamento del Verde Urbano, che deve giungere ancora a conclusione traendo spunto sia dal Piano Strutturale del Verde, sia dalla normativa regionale per procedere alla valorizzazione – per esempio – dei boschi urbani alle Saline e alla Cesanella di Senigallia.
Sempre in tema sociale, dai due gruppi consiliari è arrivata una nuova segnalazione in merito al mancante piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche come già emerso grazie alla denuncia dell’associazione Luca Coscioni.
Aspetti che permettono quindi di arrivare a una prospettiva per il futuro della città. Una specie di dote da lasciare alle future amministrazioni – sottolineano Fileri e Gregorini riferendosi soprattutto all’area ex Sacelit-Italcementi, al politeama Rossini, al palazzo Gherardi, all’area dei campi da tennis del Ponterosso e all’ex hotel Marche. Temi spinosi, che si protraggono da anni e su cui l’amministrazione comunale può essere portavoce di necessità che la città ha mostrato da tempo nei confronti delle rispettive proprietà.
Una corsa per la Senigallia del 2030 che chiaramente non sarà possibile impostare in tutto e per tutto: qualche passo però si può iniziare a fare, come nel risparmio del consumo di suolo e nell’efficientamento energetico degli edifici scolastici e pubblici.
Un ultimo sguardo alle strategie per cultura e turismo. La prima può essere sviluppata partendo dal teatro La Fenice, individuato come contenitore e collettore delle diverse realtà del territorio. La seconda, quella sul turismo, invece, può muovere i primi passi per uno sviluppo ulteriore della città grazie al turismo en plein air e a una migliore organizzazione e gestione delle aree camper nel territorio, anche aprendo a ipotesi di gestioni miste pubblico-privato. Ipotesi che potrebbe partire anche da una riflessione sugli esiti della introduzione della tassa di soggiorno da alcuni anni vigente a Senigallia.