SENIGALLIA – Sarà un consiglio comunale completamente rinnovato quello che ospiterà i nuovi rappresentanti del popolo, dopo le elezioni del 20 e 21 settembre prossimi. Un rinnovamento che, quindi, non riguarda solo l’aspetto politico ma anche la stessa aula consiliare, impreziosita da due grossi dipinti, uno sopra i banchi della maggioranza e l’altro sopra le teste dell’opposizione: esaltano i monumenti più o meno celebri della città, con scorci moderni e storici.
Il primo consiglio comunale della nuova amministrazione senigalliese, dunque, verrà inaugurato con la presenza fisica di due opere artistiche realizzate dal maestro Andrea Ippoliti, intitolate “Senigallia: la Terra, il Mare”. In uno sono rappresentate le bellezze architettoniche della città, nell’altro gli elementi naturali che la contraddistinguono.
Il dipinto dedicato alla Terra è dominato da piazza Garibaldi, in cui il palazzo della Filanda accoglie il suo punto di fuga. Rimanda a “La città ideale” di Urbino e a le piazze di De Chirico. Intorno vi sono dipinti gli archi d’ingresso alla città antica, la torre di Scapezzano, il foro annonario e i portici Ercolani, palazzetto Baviera e, ovviamente, la rocca roveresca. La piazza dunque cardine attorniata dagli elementi architettonici e storici della città.
Nel dipinto dedicato al Mare, invece, l’osservatore guarda in direzione sud verso il Conero, trovando proprio al centro la celebre rotonda con il suo pontile, circondata da acqua e sabbia. Se questo è il palcoscenico, le quinte sono dedicate agli elementi marini: dal porto ai portici Ercolani quando erano raggiungibili in nave nel ‘5-600, dall’hotel Regina al faro portuale fino alle statue e ai monumenti che abbelliscono Senigallia.
Le due scene centrali sono sostenute da festanti putti alati nell’atto di suonare la tromba, chiara citazione dei putti che reggono lo stemma di Guidobaldo della Rovere, sempre nel Palazzo del Duca. I colori impiegati sono stati preparati personalmente dal pittore per la maggior tavolozza di colori possibili ed è stato, inoltre, applicato oro e argento in foglia per donare la necessaria quota di luce all’interezza di ogni singola immagine.
«Le opere – spiega Ippoliti – mostrano gli elementi naturali e architettonici di Senigallia, attraverso il linguaggio visivo della evocazione, fatta di segno e di colore. Il mio scopo, infatti, non è stato tanto quello di riprodurre fedelmente gli elementi, ma di evocarli, inondandoli di una luce metafisica attraverso il sapiente uso del chiaroscuro. L’impianto geometrico, ispirato al soffitto a cassettoni di Palazzo del Duca, fa sì che i due grandi dipinti “dialoghino” in una simmetria di forme, rispecchiandosi l’uno nell’altro, a significare che l’unione delle virtù umane, esercitate nella Terra e nel Mare, conducono al progredire della città».