SENIGALLIA – Da dipendenti a imprenditori a causa della crisi finanziaria che ha investito la Bigelli Marmi Group di Senigallia. È la strada che hanno voluto percorrere alcuni imprenditori del territorio e alcuni dipendenti della stessa azienda che non si sono arresi alla crisi e vogliono provare a salvare una delle storiche realtà senigalliesi.
Così dopo quattro mesi di fermo delle attività, iniziati con il fallimento di un colosso estero con cui la ditta senigalliese commercializzava molti lavorati, la Bigelli Marmi Group abbandona il campo e fa spazio alla Senamarmi, una realtà mista di imprenditori ed ex dipendenti che si sono rimboccati le maniche. Questo è infatti il nome della nuova società che ha preso in affitto l’azienda di strada Arceviese, situata tra Borgo Bicchia e Borgo Passera.
Se il futuro di questa nuova realtà presenta ancora molte incertezze, di certo c’è che del passato è rimasto l’amaro per una storia di ben 60 anni – molti dei quali al vertice nel settore – che rischia di perdersi. E con essa gli arretrati (in media cinque mensilità per ciascuno dei 55 dipendenti rimasti a carico della Bigelli Marmi Group) e i posti lavoro: sono infatti solo 12 gli ex dipendenti della BMG, per il momento, che verranno trasferiti nell’affitto.
Numeri ancora non soddisfacenti per quanto riguarda i sindacati: un numero veramente esiguo secondo la Cgil, che la nuova società non ha potuto modificare a causa del lungo fermo che ha reso difficile una veloce ripartenza. La Senamarmi oggi si dichiara fortemente ottimista sulla crescita occupazionale e ha garantito che, in queste fasi di crescita, per primi verranno ricollocati i dipendenti non passati nell’affitto e rimasti legati solo ad un ammortizzatore sociale, con la grande difficoltà di ricollocarsi in un settore ancora in forte crisi.
«La Fillea Cgil spera che questa nuova realtà, che con grande difficoltà sta nascendo, possa realizzare questi obiettivi – dichiara Daria Raffaeli, segretaria provinciale Fillea Cgil Ancona – e dare una nuova possibilità di lavoro in un’area che, nell’ultimo anno, sta vivendo una forte crisi industriale e che necessita di interventi efficaci per garantire quella ripresa economica di un territorio che non vive di solo turismo, ma necessita anche di una forte politica industriale».
Sul tema si è svolto anche un incontro a cui hanno preso parte il sindaco Maurizio Mangialardi e il vicesindaco Maurizio Memè e il nuovo amministratore unico della Senamarmi, Fausto Conigli, ex sindaco di Trecastelli. «La Bigelli Marmi – commenta il primo cittadino senigalliese – ha rappresentato un pezzo fondamentale della storia dell’imprenditoria senigalliese e, più in generale, della città. Un’azienda che, grazie in particolare alla passione e all’intelligenza di Dino Bigelli, ha prodotto ricchezza e occupazione per il nostro territorio, ha esportato il nome di Senigallia a livello internazionale grazie a lavorazioni di pregio apprezzate in tutto il mondo, e ha reso bella Senigallia realizzando con la massima cura e serietà importanti progetti edilizi riguardanti sia il patrimonio pubblico che quello privato. Insomma, una vera e propria eccellenza, anche sotto l’aspetto della funzione sociale, che però, purtroppo, alla fine è stata costretta ad arrendersi alle insormontabili difficoltà generate dalla crisi del settore. Una resa che ha destato in tutti noi forte preoccupazione, in particolare per le ricadute negative sul futuro occupazionale di decine di lavoratori e delle loro famiglie.
L’incontro con l’amministratore unico di Senamarmi Fausto Conigli ci ridà però speranza: sappiamo infatti che questa esperienza può contare sul sostegno finanziario di un nucleo di imprenditori delle valli del Misa e del Nevola, che ringrazio pubblicamente a nome di tutta la nostra comunità, e sulle competenze professionali di alcuni ex lavoratori che hanno coraggiosamente deciso non arrendersi alla crisi della loro ex azienda. Anche per tali motivi vogliamo fare nostro l’ottimismo che trapela dalla nuova società circa il proprio sviluppo e la conseguente possibilità di una crescita occupazionale che vedrebbe interessati per primi i lavoratori non collocati in questa prima fase. Ovviamente l’Amministrazione comunale continuerà a seguire lo sviluppo degli eventi, restando come sempre disponibile al confronto per trovare le migliori soluzioni volte a salvaguardare i livelli occupazionali».