SENIGALLIA – Il giorno dopo l’accesa assemblea sull’impianto per il trattamento dei rifiuti non pericolosi svoltasi al circolo del Cesano non si fanno attendere le critiche all’atteggiamento dell’amministrazione comunale. Secondo il direttivo senigalliese della Lega, la conferma del sindaco di aver chiesto alla società Eco Demolizioni di ritirare il progetto attuerebbe un’inversione delle responsabilità non prevista dalle regole amministrative.
«Così facendo, il Sindaco ha invertito l’onere delle responsabilità – spiegano dal carroccio -: non è Lui che boccia il progetto in quanto ritenuto non conforme alla normativa o non gradito alla cittadinanza, ma è il proponente che, di sua iniziativa, ritira il progetto. Il tutto gravato dalla seguente minaccia: se il proponente o la Provincia decideranno di mandare avanti il progetto l’Amministrazione Comunale comunque lo fermerà».
«Se un qualsiasi cittadino presenta un progetto per la realizzazione di un immobile, l’Amministrazione Comunale è tenuta ad esprimersi e a motivare le scelte di approvazione o di diniego. È- sostiene la Lega – troppo comodo, oltreché istituzionalmente scorretto, costringere il proponente a ritirare il progetto presentato, avvalendosi della propria forza istituzionale ed amministrativa».
Gli esponenti del partito di Salvini riflettono inoltre sull’area individuata come possibile destinataria dell’impianto per il trattamento dei rifiuti urbani speciali non pericolosi: «E’ evidente che altre aree potrebbero risultare più adatte ad ospitare tale attività, ad esempio un’area ZIPA. Tali scelte non possono essere lasciate all’iniziativa dei privati ma devono essere gestite dalla Pubblica Amministrazione. Il percorso amministrativo più idoneo potrebbe essere quello di affidare ad un organismo “terzo”, ad esempio un Dipartimento universitario, il compito di individuare l’area più adatta, per poi modificare in maniera puntuale il Piano Regolatore Generale Comunale vigente, se necessario».
Anche Fratelli d’Italia ha seguito la vicenda, giudicando la ricostruzione fatta da sindaco e vicesindaco «confusa, inesatta, imprecisa, omissiva». «Mangialardi e Memè si ostinano volutamente a raccontare, in modo del tutto parziale e fuorviante, la verità dei fatti e degli atti – spiegano Davide Da Ros e Massimo Bello – che riguardano l’intero procedimento amministrativo ‘complesso’ sull’istanza presentata dalla società Eco Demolizioni di Rimini, illustrando il percorso della ‘pratica’ con modalità insufficienti a far comprendere bene l’iter, che la riguarda. […] Di fatto, non ha permesso ai Consiglieri e ai cittadini di ottenere una visione esaustiva dei fatti, degli atti e delle procedure, ma soprattutto non vi è stata una chiarezza nell’assunzione di responsabilità politica delle scelte, se non l’accenno ad una lettera, di cui ha parlato il Sindaco, con la quale lo stesso Mangialardi avrebbe scritto alla società Eco Demolizioni, chiedendole di ritirare il progetto! Lettera, tra l’altro, di cui il sindaco non ha voluto dichiararne neppure il contenuto e gli estremi del protocollo, nonostante le ripetute richieste fatte dall’Avv, Corrado Canafoglia, legale del Comitato dei cittadini, facendo nascere un ulteriore dubbio legittimo che tale lettera non esistesse».
«L’Amministrazione di Senigallia – continuano i due consiglieri di FdI – ha dimostrato di non essere in grado di informare, in modo puntuale, i consiglieri e i cittadini: un contrasto di luci ed ombre, che non facilita ancora la percezione della verità dei fatti. Grave è aver voluto sottovalutare la Determinazione dirigenziale della Provincia n. 692 del 28.06.2019, che rappresenta uno degli atti fondamentali dell’intero procedimento amministrativo ‘complesso’, che riporta in modo puntuale l’intera sequenza della prima fase del procedimento, che inizia il 21.12.2018 e termina il 28.06.2019, in cui sono citati ed allegati pareri, tavoli tecnici, normative ed esiti dello screening del progetto […] tra cui anche le determinazioni del Comune di Senigallia, per quanto di sua competenza, che era già a conoscenza del progetto sin da dicembre 2018. Perciò è inutile che Sindaco e Vice Sindaco continuino a parlare del 27.08.2019 come della data, da cui parte l’iter di valutazione della pratica perché, invece, parte la seconda fase del procedimento amministrativo ‘complesso’, cioè l’avvio della procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). […] Sindaco e Vice Sindaco, pertanto, hanno mentito, sapendo di mentire, sia al Consiglio di Senigallia che all’assemblea pubblica con i cittadini. Gli interrogativi, quindi, permangono perché non abbiamo alcuna fiducia delle e nelle parole di Mangialardi e di Memè. Non ci sono certezze e delucidazioni precise sull’intera vicenda, e noi non ci fermeremo – concludono – ma tireremo fuori tutte le verità di questa assurda vicenda fatta di ‘omissis’».