Senigallia

Senigallia vedrà l’escavo del letto del fiume Misa, l’entroterra ancora no

La denuncia arriva dal comitato "Tra due fiumi" che chiede lo stesso trattamento anche all'interno della vallata

Uno dei numerosi isolotti di sabbia e detriti sedimentati nel letto del fiume Misa a Senigallia. Foto del 1 giugno 2023
Uno dei numerosi isolotti di sabbia e detriti sedimentati nel letto del fiume Misa a Senigallia. Foto del 1 giugno 2023

SENIGALLIA – La prima necessaria opera per restituire sicurezza al territorio vallivo è quella di sistemare organicamente le aste fluviali che sono per chilometri e chilometri ancora intonse, selvagge ed invase. O peggio, se hanno visto dei lavori per mitigare il rischio idrogeologico, questi sono da rifare completamente. E’ la denuncia mossa dal “Comitato tra due fiumi – le imprese per il territorio”, un raggruppamento nato per riunire gli imprenditori della zona Zipa di Casine, a Ostra, che vede oggi al suo interno una molteplicità di soggetti tra cui imprenditori, commercianti, agricoltori e semplici cittadini.

L’allarme, rilanciato anche nei giorni scorsi, vuole riaccendere i riflettori sull’esigenza di sistemare argini e letti dei fiumi Misa e Nevola prima che sia troppo tardi, prima cioè che un nuovo disastro colpisca – sarebbe la terza volta in pochissimo tempo – il territorio vallivo. «Serve un’opera di ripulitura ed estrazione dei cumuli, isole e penisole, delle vere e proprie spiagge di breccia all’interno dei fiumi – spiega Andrea Morsucci, presidente del Comitato – tra l’altro assolutamente irrisoria nei costi rispetto alle grandi progettazioni. Occorre che le acque tornino a scorrere in alvei della larghezza e profondità originaria, che si sarebbe potuta conservare semplicemente effettuando l’ordinaria manutenzione dei corsi d’acqua».

La segnalazione ha sortito un primo effetto: proprio sul fiume Misa si concentreranno i prossimi sforzi, non solo per quanto riguarda la costituenda passerella ciclopedonale, ma anche in tema di dragaggio: la settimana prossima dovrebbero partire i lavori per l’escavo del letto del Misa nel tratto centrale che attraversa la città. Opera richiesta con forza anche nell’entroterra, dove i comitati temono esondazioni a causa dei detriti presenti ormai da mesi che potrebbero deviare il corso dell’acqua facendola fuoriuscire dagli argini.