SENIGALLIA – È divenuta definitiva l’acquisizione dell’area ex Sacelit, nei pressi del porto di Senigallia. Un’area dismessa da decenni, dove un tempo sorgeva una fabbrica, parte del complesso Sacelit-Italcementi, tra le più inquinanti della regione e che oggi ha un nuovo proprietario: l’imprenditore edile Giulio Benni.
È lui infatti ad aver presentato l’unica offerta all’asta, la settima che si è tenuta a fine gennaio scorso sul lotto nord del terreno abbandonato dopo altri tentativi andati deserti. La cifra è di 1.815.610 euro, appena 5 euro in più dell’offerta minima, quando la base d’asta era invece di oltre 2,1 milioni di euro per oltre 25 mila mq. Ma si partiva da una quota di 7 milioni di euro.
L’altro pezzo, quello relativo all’ex Italcementi con i suoi circa 18mila mq, venne venduto sempre all’asta nel settembre 2021 per oltre 2,5 milioni di euro, mentre nel febbraio dello stesso anno furono acquisite per circa 900 mila euro le cosiddette “casette dei pescatori”, una serie di otto piccoli edifici che si affacciano sulla darsena Bixio, una volta residenze degli operatori portuali e dei pescatori. Proprio qui sono iniziati da qualche mese i lavori di riqualificazione.
L’acquisizione permette ora all’imprenditore senigalliese di essere proprietario, a vario titolo, dei tre lotti che compongono l’imponente appezzamento. Imponente perché va dal piazzale Bixio (a sud) fino a via Panzini (nord) e dal lungomare Mameli (est) fino alla ferrovia (lato ovest). Per chi conosce la città si tratta di quell’area in abbandono da anni che doveva essere già riqualificata dall’imprenditore Pietro Lanari, poi coinvolto nel crac Banca Marche, con l’istituto di credito che gli chiuse i rubinetti prima delle note vicende giudiziarie. Per l’occasione il progettista Paolo Portoghesi aveva lanciato l’idea del “borgo delle torri” che non videro mai la luce.