SENIGALLIA – C’è ancora fermento in città dopo la proposta di Fratelli d’Italia di estendere l’orario di funzionamento di sale slot e videolottery in città. Un’idea dettata dalla volontà di equilibrare le restrizioni che Senigallia votò nel 2018 con i regolamenti più permissivi di altre città. Proposta che ha avuto parere negativo in commissione ma che verrà comunque portata in consiglio comunale tra pochi giorni.
«Anziché copiare il meglio Senigallia inizia pure a copiare il peggio – esordisce Gennaro Campanile, capogruppo di Amo Senigallia. Abbiamo sperato, ingenuamente, che il buonsenso portasse alla fine il consigliere Liverani al ritiro in commissione della proposta di allungare di quattro ore l’orario di apertura delle sale gioco di Senigallia, soggette al Regolamento comunale approvato all’unanimità dal consiglio comunale nel 2016. Invece no, Liverani, imperterrito, non ha desistito nonostante alcuni suoi colleghi di maggioranza abbiano manifestato parere contrario».
A livello di principio, dalla maggioranza, anche Rebecchini, Ansuini e Carletti si sono detti contrari alla proposta smentendo quindi Liverani, ma poi solo il forzista Rebecchini ha votato contro. Gli altri due in commissione hanno votato a favore pur ritenendosi contrari alla mozione. Un “no” convinto arriva invece da tutta l’opposizione e non solo.
«La proposta di modifica di regolamento comunale sul gioco d’azzardo ha avuto un primo grande risultato. Sono praticamente tutti uniti contro questa delibera. Anche i sindacati (CISL) e le associazioni (Zero Slot) hanno criticato pubblicamente la proposta del consigliere di FdI Liverani – spiegano i responsabili e capigruppo di Partito Democratico, Diritti al Futuro, Vivi Senigallia e Vola Senigallia. Abbiamo incontrato una delegazione dell’associazione Zero Slot, nei giorni scorsi, per ribadire il nostro impegno sulla questione. Cercheremo in tutti i modi di far ritirare la proposta nel prossimo consiglio comunale, sarebbe più dignitoso ed eviterebbe una clamorosa figuraccia alla già imbarazzata maggioranza cittadina. Se non ci sarà modo, voteremo comunque convintamente contro, come già fatto in commissione. Una votazione che ha già visto la maggioranza andare sotto una volta. La nostra battaglia, però, non si esaurirà a fine mese, ma continueremo a lavorare in sinergia con società civile, sindacati, associazioni, per mettere in campo proposte serie contro la ludopatia: iniziative che possano partire dal basso e che possano monitorare al meglio il fenomeno, oltre che contrastarlo».
Il problema è infatti come sempre la necessità di equilibrare diritti differenti: da un lato c’è il gioco d’azzardo che rischia di favorire la dipendenza e la ludopatia; dall’altro c’è il diritto a fare impresa senza discriminazioni. Da un lato ci sono ripercussioni economiche, psicologiche con conseguenze persino letali; dall’altro c’è il rischio che qualche giocatore vada a giocare in un’altra città poiché a Senigallia ci sono orari troppo restrittivi (12 ore di funzionamento).
«Ci chiediamo piuttosto se questa proposta del consigliere Liverani fosse stata concordata con il resto della maggioranza: da come è andato il dibattito in commissione, sembrerebbe decisamente di no. Quindi il consigliere Liverani, membro del partito di maggioranza relativa del governo cittadino, ha avanzato di testa propria la proposta, con l’avallo silente del sindaco Olivetti? Sono domande che non hanno una risposta, tutto tace dai banchi della maggioranza. Come sempre» concludono dal centrosinistra.
Anche Campanile invita Liverani a «ritirare subito la sua indecente proposta di estendere l’orario del gioco d’azzardo a Senigallia», ma critica anche l’atteggiamento del sindaco Olivetti: «Un Comune non può fare molto per scoraggiare il gioco d’azzardo ma Liverani vuole cancellare anche quel poco, in nome di una libertà economica ridicola. Ci si chiede se quella di Liverani sia la posizione di Fratelli d’Italia oppure esclusivamente personale. Che il partito di Liverani abbia fatto recentemente qualche piroetta è ormai assodato. Sette anni fa l’unanimità dimostrò che si possono trovare convergenze quando ci si ispira al bene della collettività. Non sappiamo se la proposta sarà approvata persino dalle stesse persone che 7 anni fa erano in consiglio comunale e votarono in direzione opposta. Fatto sta che Olivetti non ci fa una bella figura».