SENIGALLIA – Anche il Partito della Rifondazione Comunista interviene sul progetto di impianto per il trattamento dei rifiuti ipotizzato in un’area agricola in zona Cesano. Lo fa criticando aspramente l’atteggiamento dell’amministrazione comunale sia per quanto riguarda il tema della trasparenza verso i cittadini, sia per le conseguenze sulla salute e sull’ambiente che un impianto del genere potrebbe generare nel territorio.
Dopo l’assemblea del 5 settembre scorso al circolo del Cesano per spiegare come si era svolta tutta la questione cercando di dissipare alcuni dubbi, il sindaco Maurizio Mangialardi è stato contestato in più di un’occasione. Anche Rifondazione ha voluto rimarcare che l’atteggiamento di essere l’unico detentore della verità non fosse rispettoso dei cittadini, così come non lo era l’aver omesso che il Comune aveva già predisposto degli atti urbanistici.
Persino l’aver giustificato la richiesta della ditta di pensare all’utile dell’azienda è stato giudicato negativamente dal Prc: «il Sindaco, di sedicente sinistra, comprende il profitto necessario ad un’azienda e non il bisogno di salute fisica e sociale della sua cittadinanza, visto che “cercherà un’alternativa anche all’interno del territorio dell’Unione”, cioè: non a casa mia, ma che mi frega dei territori fratelli».
Critiche non sono mancate nemmeno per l’altra parte della sinistra che siede in consiglio comunale e che sostiene la maggioranza «convinta che tutto il lavoro fatto fin qui dall’Amministrazione di cui sono stati parte integrante, è stato buono e che sarebbe pronta a riappoggiare il PD ad eventuali elezioni (Ceresoni sulla possibile candidatura di Volpini). I “verdi” di un tempo, che oggi si buttano a spada tratta sull’abbattimento degli alberi sul fiume, dov’erano la sera dell’incontro e dove nei giorni successivi visto che si è parlato di inquinamento da polveri sottili, inquinamento acustico e anche di potenziale presenza negli scarti edilizi di particelle di amianto?»
Prevedibile invece per Rifondazione il dietrofront di alcuni partiti di destra sulla questione. Dietrofront che si manifesta con «la mozione presentata da Unione Civica, Senigallia Bene Comune e Forza Italia, in cui si dà addirittura per necessario un tal impianto! La mozione non accoglie affatto quella che il comitato, cercando aiuto nei gruppi consiliari per rappresentare la propria voce, aveva chiesto di rappresentare: un categorico rifiuto di un tale impianto, soprattutto perché si sarebbe trattato di rifiuti provenienti da fuori città e probabilmente anche da fuori regione».
«Chi invece scrive una mozione che ricalca di più la volontà del comitato – continua Rosaria Diamantini – è il gruppo di Fratelli d’Italia. Non si dice però di dare mandato al Sindaco e all’amministrazione per un parere contrario alla richiesta della ECO Demolizioni laddove non intervenisse l’archiviazione, di cui ad oggi è stata presentata richiesta, ma non c’è ancora la presa d’atto e l’effettiva archiviazione da parte della Provincia. Piuttosto si chiede di non apportare modifiche al piano regolatore tali da concedere l’insediamento di tali impianti e che si mettano al bando questo tipo di impianti nel territorio del comune di Senigallia, lasciando di nuovo fuori però i territori “fratelli”. Ma questo perché ai “fratelli” dell’Unione ci pensa il consigliere capogruppo di FdI Massimo Bello, che di fatto chiede la convocazione con urgenza della Conferenza dei Capigruppo dell’Unione, che, a suo solito modo di agire, prevede riunioni tra rappresentanti e non l’intervento dei rappresentati che dovrebbero affidarsi ciecamente alla condivisione d’intenti, buona volontà e buona fede di tali rappresentanti».
Al sindaco infine Rifondazione rivolge un appello a «condividere con il comitato Facciamo Eco e con tutti i cittadini i dati sulle necessità di smaltimento dei rifiuti e sugli spiaggiamenti del Comune di Senigallia, su tutti gli impianti di smaltimento dei rifiuti già esistenti e/o in fase di approvazione di progetto e/o in fase di realizzazione, e di aprire un sereno e serio confronto in merito, consapevole ormai, almeno speriamo, che non è l’unico detentore di verità».