SENIGALLIA – Chi ha provato a fare un giro sulle spiagge di Senigallia, soprattutto d’inverno, avrà certamente notato anche quest’anno, ma la storia va ormai avanti da diversi anni, non solo conchiglie e gabbiani ma anche tanta sporcizia e diversi retini bianchi in plastica. Materiali che, secondo gli “Amici della foce del fiume Cesano” e il “Gruppo Società e Ambiente” provengono da specifiche ditte di “allevatori” o “coltivatori” di cozze.
Ma in mare sono presenti altri retini in plastica a discapito dei pesci, con tutte le conseguenze che ne derivano per la fauna marina e per l’ambiente in generale. Altri ancora vengono sospinti dalle ruspe e finiscono sotto lo strato superficiale della ghiaia o della sabbia dopo le pulizie estive.
«Ovviamente la rimozione dei rifiuti in plastica è comunque a carico del cittadino, senza distinzione, che paga le tasse» lamentano i responsabili delle due associazioni ambientaliste senigalliesi, Marco Giardini e Giorgio Sagrati.
«È veramente singolare che le autorità e gli uffici preposti al controllo dell’ambiente (e delle aree pubbliche) non siano ancora intervenuti su questo gravissimo problema dei rifiuti – continuano i due ambientalisti – nonostante le ripetute segnalazioni, anche pubbliche, da molti anni a questa parte: chi abbandona tonnellate di retini di plastica in mare e in spiaggia resta ancora impunito!»