SENIGALLIA – A 250 anni esatti dalla sua istituzione, la Biblioteca Comunale Antonelliana ha in programma per il prossimo 2 dicembre, ore 17, un incontro pubblico dedicato alla figura del cardinale Nicola Antonelli il quale, nel 1767, lasciava alla città di Senigallia, dove la nobile famiglia Antonelli aveva la principale residenza, la sua prestigiosa biblioteca perché venisse messa alla pubblica fruizione.
In questi due secoli e mezzo essa si è arricchita di altre numerosi fondi privati confluiti a vario titolo nelle raccolte pubbliche per formare un corpus di circa 100.000 volumi che costituiscono un patrimonio per la città e non solo, da conservare e valorizzare anche a beneficio delle future generazioni.
In omaggio a questo principio la Biblioteca Comunale Antonelliana, in occasione dell’incontro del 2 dicembre prossimo, esporrà per la prima volta al pubblico, dopo il recente restauro conservativo, l’index manoscritto, redatto nel 1749, che costituisce l’inventario completo della biblioteca originale del cardinale Antonelli.
Nicolò Maria Antonelli nasceva a Pergola l’8 luglio 1698 dal conte Francesco e da Lucrezia Tofani. Intrapresi gli studi giuridici e teologici l’Antonelli si avviò ben presto alla carriera ecclesiastica che lo portò, sotto il pontificato di Clemente XIII nel 1759, alla dignità cardinalizia con il titolo dei SS: Nereo ed Achille. Gli impegni curiali non lo distolsero da vasti ed approfonditi studi storici, linguistici e letterari, approfondendo soprattutto la conoscenza delle culture orientali, ebraica e caldaica in particolare. La vasta ed intelligente cultura dell’Antonelli fu anzi un dato essenziale che lo caratterizzò anche all’interno dell’ambiente ecclesiastico. Nel 1761 divenne prefetto della congregazione per la correzione dei libri della Chiesa orientale. Protettore della nazione Maronita, dell’Armenia e dell’ordine degli Eremiti di S.Agostino nel 1763 fu nominato prefetto degli studi e delle pubblicazioni della congregazione di Propaganda Fide. A causa di una grave infezione morì nelle sue stanze al Quirinale il 25 settembre 1767 lasciando la sua vasta e importante collezione libraria alla comunità di Senigallia.
In realtà varie e tormentate vicende, non escluse anche diverse azioni legali, consentirono ai libri dell’Antonelli di raggiungere materialmente Senigallia solo nel 1825, ma l’operatività testamentaria, coincidente appunto con la morte del cardinale, ha sempre rappresentato la data con la quale viene ufficialmente identificata la fondazione della Biblioteca senigalliese che porta appunto il nome dell’illustre porporato.