SENIGALLIA – Pochissimi i visitatori nelle prima giornata dedicata alla cultura in città. La riapertura dei poli museali cittadini, decisa con il ritorno in zona gialla, non ha riscosso il successo sperato tanto che palazzo del Duca, palazzetto Baviera e la Rocca roveresca, solo per citare i più noti, sono stati pressoché deserti tutto il pomeriggio.
Sette i visitatori infatti che si sono recati a palazzo del Duca, dove sono state allestite le mostre “Rinascimento Marchigiano opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma” e “Il realismo magico di Mario Giacomelli”. La prima è la tappa conclusiva del viaggio passato per Roma e Ascoli Piceno dei beni culturali sottratti dalle zone devastate dal terremoto del 2016 che sconvolse il centro Italia e restaurate. La seconda è una raccolta permanente di circa 80 fotografie selezionate dalla raccolta civica ospitata nei nuovi spazi espositivi aperti in occasione del ventennale dalla scomparsa del grande maestro senigalliese della fotografia.
Dato il biglietto cumulativo che permette di visitare anche palazzetto Baviera, quattro persone si sono recate anche in questo secondo polo museale situato nella stessa piazza per poter ammirare la mostra: “Le realtà del sogno. Il gruppo Misa da Cavalli a Giacomelli”. Si tratta di una serie di opere scelte dalla collezione civica che vuole documentare quel “laboratorio senigalliese” di fotografia che fu il Gruppo Misa, fondato da Giuseppe Cavalli nel 1954 a cui un giovane e curioso Giacomelli aderì per un breve periodo insieme a Ferruccio Ferroni.
Stesso numero anche per la Rocca roveresca dove il personale ha potuto accompagnare solo quattro visitatori alla scoperta del monumento per conoscere la storia della fortezza e della famiglia Della Rovere.
Insomma, una decina di visitatori nel complesso, complice il giorno feriale e quella paura, secondo gli addetti, che ancora serpeggia tra le persone di uscire e contrarre il covid.