Senigallia

Continua il viaggio di Libera con il manifesto e la giornata per le vittime delle mafie

Dopo gli eventi di questa settimana, l'associazione che da 24 anni combatte illegalità, non si ferma. Stabilita una linea programmatica per azioni concrete contro la corruzione

L'incontro di Libera con don Luigi Ciotti al teatro La Fenice di Senigallia
L'incontro di Libera con don Luigi Ciotti al teatro La Fenice di Senigallia

SENIGALLIA – Dopo le giornata con il Procuratore Sergio Sottani, con l’ex presidente della commissione antimafia Rosy Bindi e con il fondatore e presidente di Libera don Luigi Ciotti, dopo gli incontri con studenti e rettori delle università e con le varie associazioni, il viaggio di LiberaIdee continua.

Se gli incontri con i vari esponenti istituzionali, politici e culturali hanno permesso di smuovere un po’ le acque e creare quindi le condizioni perché si possa essere più consapevoli quando si parla di mafie, ora è il momento di agire.

“Nessuno si senta escluso”, cantava De Gregori. Ed è proprio questo il messaggio che doveva passare al termine di una settimana, di un viaggio molto importante sia per l’associazione Libera, sia per la regione Marche, sia per Senigallia: ognuno deve caricarsi sulle spalle un po’ di impegno per costruire una società in cui le mafie non possano attecchire. Da qualsiasi punto di vista. «Perché la forza delle mafie sta nella nostra indifferenza» scrivono dal gruppo Libera di Senigallia “Attilio Romanò”.

Ed ecco perché il viaggio di Libera non termina: il manifesto di intenti sarà la traccia da seguire nelle prossime settimane che separano dal 21 marzo, quando sempre a Senigallia si terrà la celebrazione regionale della Giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime innocenti delle mafie.

Il manifesto è una linea programmatica che stimola verso due azioni concrete: la richiesta della corretta applicazione della legge regionale sulla legalità e cittadinanza responsabile n. 27 del 07/08/2017 con l’attivazione della Consulta con valenza di Osservatorio regionale sulla legalità con studi ed approfondimenti da elaborare, con il coinvolgimento attivo di tutte le organizzazioni come previsto dalla legge, a partire dal ruolo delle Università e delle organizzazioni datoriali e sindacali; l’attivazione di una scuola di partecipazione, “Scuola Common”, per sollecitare la partecipazione di cittadini “monitoranti” alla vita delle proprie comunità, attraverso l’uso dell’accesso agli atti pubblici per imparare a conoscere il proprio territorio, i bisogni dello stesso e provare a condividere scelte e proposte con chi amministra la cosa pubblica, in senso sempre propositivo e costruttivo per il bene comune.