Senigallia

Senigallia, manifestazione davanti l’ospedale per difendere la sanità pubblica

E' stata organizzata dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil per chiedere più risorse e personale in modo da garantire a tutti il diritto alla salute

Senigallia, manifestazione davanti l'ospedale per difendere la sanità pubblica
Senigallia, manifestazione davanti l'ospedale per difendere la sanità pubblica

SENIGALLIA – Manifestazione di protesta quella andata in scena nella mattinata di oggi, giovedì 6 luglio, davanti l’ospedale cittadino “Principe di Piemonte”. A organizzarla sono stati i sindacati Cgil, Cisl e Uil, assieme alle rispettive sigle dei pensionati, per denunciare ancora una volta il grave stato in cui versa la sanità pubblica locale, troppo spesso in difficoltà a garantire il diritto alla salute per tutte le persone.

Un sit-in in preparazione della più strutturata manifestazione regionale del 15 luglio ad Ancona, dove verrà ribadito il fatto che il sistema sanitario regionale non riesce a fornire le risposte che l’utenza si aspetta e attende da tempo. Tra queste la riduzione delle liste di attesa che, sempre più frequentemente, comportano la rinuncia alla prestazione sanitaria o la scelta del sistema sanitario privato.
Impossibilità dunque a fruire delle prestazioni ambulatoriali e diagnostiche che è al centro di tante richieste di confronto da parte dei sindacati. Il confronto però è mancato, soprattutto sulla programmazione degli interventi per sviluppo della sanità pubblica: questa la denuncia dei sindacati.

Tra i temi che hanno portato a questo grave stato di difficoltà del ssr c’è tutta la questione dei finanziamenti inadeguati o dei tagli alle risorse che si ripercuotono non solo sul fronte del personale carente, ma anche dei macchinari obsoleti o delle strutture non più a norma e mai sistemate. Il caso di Senigallia è emblematico in tal senso, con l’area del pronto soccorso non più a norma: dopo decenni verrà finanziato un maxi intervento da 16 milioni di euro per la nuova palazzina dedicata all’emergenza-urgenza, contenente anche il blocco operatorio e la terapia intensiva cardiologica (utic).

«Servono più risorse – ha spiegato Carlo Zezza, responsabile territoriale Cisl Pensionati – per poter migliorare il sistema che a oggi lascia indietro chi non può accedere alle prestazioni nel settore pubblico e non può pagarsi le cure nel privato. Eppure tutti abbiamo il diritto ad essere assistiti e curati in egual misura».

Altri temi toccati durante la manifestazione sono stati la situazione del consultorio senigalliese, con personale carente e a rischio chiusura, e il dipartimento di salute mentale che non ha risorse specialistiche per chi soffre di disturbi psichici, senza contare la scarsità dei camici bianchi e delle guardie mediche, primo fronte dell’assistenza sanitaria pubblica.