Senigallia

Intesa Marche-Umbria sull’importanza della strada Arceviese, ora pressioni sul consiglio dei Ministri

L'ex SS 360 era stata esclusa da un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, ora l'accordo tra le due regioni potrebbe far tornare l'arteria di 70 km nella competenza dell'Anas

La strada provinciale 360 Arceviese a Senigallia, alla rotatoria d'innesto con la sp 12 Corinaldese
La strada provinciale 360 Arceviese a Senigallia, alla rotatoria d'innesto con la sp 12 Corinaldese

SENIGALLIA – La strada ex statale 360 “Arceviese” potrebbe tornare tra quelle di interesse nazionale. Per il suo reinserimento nella rete viaria da cui era stata esclusa a causa di un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri nel giugno scorso, si è mossa la politica.

In particolare il consigliere regionale Enzo Giancarli ha spinto la Regione Marche a siglare un accordo con la Regione Umbria per chiedere congiuntamente al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la sua inclusione tra le strade di interesse nazionale. Nell’ultimo incontro del 31 ottobre scorso, è arrivata dunque l’intesa tra i due enti regionali.

L’Arceviese, l’ex SS 360, non era individuata tra le strade “di interesse nazionale” e rientranti, quindi, nella competenza dell’Anas per la manutenzione straordinaria. Eppure si tratta di una strada di circa 70 chilometri che collega le Marche e l’Umbria, attraverso 10 comuni; parte da Senigallia, dalla zona del casello autostradale dell’A14 (dove si raccorda poi con la statale 16 Adriatica), e termina a Scheggia (a nord-est di Gubbio) nell’innesto con la strada statale 3 “Via Flaminia”.

«Bene l’accordo con la Regione Umbria – ha commentato il consigliere regionale Enzo Giancarli, che lo scorso febbraio aveva presentato un’interrogazione, la n. 569, perché venisse discussa in consiglio – per agire congiuntamente e con forza per ottenere quella che mi sembra una decisione dovuta e logica. È un primo passo fondamentale, ma ora si continui a tenere alta l’attenzione affinché l’Arceviese torni al più presto sotto la piena titolarità dell’Anas, considerato il ruolo strategico che svolge per il collegamento tra Marche ed Umbria».

Piena titolarità dell’Anas che significa – tradotti i termini – in possibilità di manutenzione straordinaria anche del manto stradale rovinato in più tratti e pericoloso, cosa che a oggi né i comuni né la regioni possono permettersi.