ANCONA – Rendersi utile per sbloccare un ascensore dove due ragazze non volevano far salire una donna per via del Covid costa caro ad un albergatore di Senigallia condannato ieri (28 febbraio) per violenza sessuale su una minorenne.
La gup Francesca De Palma ha inflitto una pena di un anno e quattro mesi per aver palpeggiato una cliente di 16 anni che si trovava nella struttura per vacanze. La condanna (pena sospesa) è arrivata in abbreviato per un 85enne, originario dell’hinterland, e i fatti risalgono a luglio del 2020. Prima di cena l’anziano, stando alle accuse, avrebbe toccato seno e sedere ad una 16enne che era nell’ascensore dell’albergo insieme ad una amica di 21 anni. Il fatto è stato denunciato dalla minorenne ai carabinieri di Foligno, una volta rientrata dalla vacanza. La giovane infatti è originaria dell’Umbria e in quel periodo trascorreva le vacanze estive al mare a Senigallia.
Per l’accusa l’anziano avrebbe approfittato della chiusura delle porte per toccare la minorenne. Per la difesa il racconto sarebbe pura fantasia perché nell’elevatore l’85enne era salito solo per fare un piano e dare la possibilità ad una cliente dell’hotel di usare anche lei l’ascensore sul quale le ragazze non volevano farla salire temendo contagi Covid.
L’imputato era difeso dagli avvocati Amos e Arianna Benni. La minorenne era parte civile, con le avvocate Sara Rossi e Maria Felicita del foro di Perugia, e chiedeva anche 10mila euro di risarcimento danni. La giudice però ha rimandato alla sede civile di stabilire una cifra. Le difese faranno appello.