SENIGALLIA – Non ce l’ha fatta Alessandro Cecilioni, il senigalliese affetto da un tumore per cui la città intera e non solo si stava mobilitando. Il 54enne è deceduto nella notte di mercoledì 20 marzo, dopo ben otto anni di lotta contro una malattia terribile che alla fine ha prevalso.
Da tempo i familiari si stavano prodigando per trovare una cura, una speranza a cui aggrapparsi. E quando dalla Germania è arrivata la notizia di una possibile terapia, è iniziata una intensa raccolta fondi, veicolata attraverso vari canali sul web e in diversi esercizi commerciali di Senigallia.
Dopo il primo ciclo di cure, Alessandro Cecilioni aveva all’inizio mostrato alcuni segnali positivi; le sue condizioni si sono però aggravate fino al triste epilogo.
Sul web e in città si è diffusa in fretta la notizia, anche grazie a una lettera di amici e familiari. «Alessandro ha combattuto contro la sua malattia per otto anni, con l’aiuto della famiglia è arrivato fin qui. Ogni speranza sembrava persa ma si è lottato fino all’ultimo perché si erano aperte delle possibilità concrete, ma era una lotta contro il tempo. Non si è mai mollato perché è finita solo quando è finita, non prima; perché la vita è tanto preziosa e non si può, non si deve mollare mai! Oggi il dolore è tanto, pur essendo preparati a ogni evenienza, ma Alessandro ci insegna che proprio lui ha fatto il possibile, vivendo intensamente questo difficile momento della sua vita».
Alessandro Cecilioni lascia la moglie Fausta, i figli Rosy e Lorenzo, ma anche tanti amici e compagni di viaggio che l’hanno portato a provarci fino all’ultimo.
L’iniziativa di beneficenza del 26 marzo prossimo, “Un concerto per la vita“, organizzata da alcuni ragazzi proprio per raccogliere ulteriori fondi per il ciclo di terapie, si terrà lo stesso – rendono noto gli amici dei familiari: cambia la finalità e il ricavato sarà devoluto in parte alla famiglia Cecilioni per un sostegno dopo le ingenti spese per le cure; il restante sarà donato alla ricerca scientifica perché altri, dopo Alessandro, possano avere speranze in più.