Senigallia

Mafia, camorra e ‘ndrangheta: la mostra “Malacarne” approda nelle scuole

Il foto racconto di Alberto Giuliani sarà esposto negli Istituti superiori di Senigallia. Il progetto, inserito nell'iniziativa “LiberaIdee”, mira a coinvolgere gli studenti nella comprensione del fenomeno attraverso un “ritratto contemporaneo” della malavita italiana

Il luogo della strage di Capaci nella foto di Alberto Giuliani per il progetto "Malacarne"
Il luogo della strage di Capaci nella foto di Alberto Giuliani per il progetto "Malacarne"

SENIGALLIA – Continua il viaggio tra le scuole di Senigallia della mostra fotografica Malacarne – Married the Mob del fotografo Alberto Giuliani. Il progetto, inserito nell’ambito della serie di appuntamenti promossi da Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, dal titolo “LiberaIdee”, è un’iniziativa espositiva itinerante che mira a coinvolgere gli studenti nella comprensione del fenomeno malavitoso attraverso un “ritratto contemporaneo” delle mafie italiane.

La pistola di un boss della mafia. Foto di Alberto Giuliani per il progetto "Malacarne"
La pistola di un boss della mafia. Foto di Alberto Giuliani

Inaugurata nella sede di via d’Aquino del liceo Perticari, prima tappa del percorso espositivo interscolastico, la mostra Malacarne – Married the Mob è stata poi ospitata dall’Istituto Tecnico “Corinaldesi” e sarà nelle prossime settimane nelle sedi degli altri istituti scolastici cittadini: da oggi, 25 febbraio, al 1 marzo sarà all’istituto alberghiero “Panzini”, poi nella sede di via Rossini del liceo classico “Perticari” dal 4 all’8 marzo, al liceo scientifico “Medi” dall’11 al 15 marzo) e infine all’Ipsia “Padovano” dal 18 al 22 marzo.

Malacarne – Married the Mob nasce dalla volontà di analizzare i fenomeni mafiosi partendo da un minimo comune denominatore per i vari ceppi geografici e familiari: i corpi del reato per la Camorra, le donne della ‘Ndrangheta, i luoghi delle stragi di Cosa Nostra.

Da qui il fotografo Alberto Giuliani inizia a raccontare attraverso le immagini le vite nascoste o meno di latitanti e boss, di poliziotti e collaboratori di giustizia, durante fermi, perquisizioni, funerali, momenti pubblici e privati. Il fotoracconto di un paese in guerra da cui Roberto Saviano ha sviluppato un monologo dal titolo “L’Italia che ci riguarda” al Festival delle letterature di Roma nel 2010.