Senigallia

Senigallia, nonostante le critiche il sindaco è convinto: piazza Garibaldi è passata «da orribile parcheggio a luogo meraviglioso»

Pesaro emula Senigallia: piazza del Popolo, come piazza Garibaldi, non vedrà più le auto. Un percorso che richiede coraggio secondo Mangialardi, fiducioso che Ricci ce la farà

Piazza Garibaldi a Senigallia dopo l'intervento di restyling
Piazza Garibaldi a Senigallia dopo l'intervento di restyling

SENIGALLIA – Da orribile parcheggio a luogo meraviglioso. Non esita nemmeno un attimo il sindaco della spiaggia di velluto a dare un giudizio netto su piazza Garibaldi, l’area del centro storico oggetto di un forte restyling terminato nel luglio 2016, alla notizia che il collega di Pesaro Matteo Ricci intende liberare piazza del Popolo dalle autovetture, proprio come avvenuto a Senigallia.

Liberare il centro storico dalle auto è infatti una “strada” che piace al sindaco Maurizio Mangialardi. A tal punto da complimentarsi con il primo cittadino di Pesaro perché la visione comune porterà solo benefici, nonostante le resistenze iniziali. Come successo a Senigallia.

Piazza Garibaldi è infatti l’area su cui si affacciano il duomo e altri palazzi storici di Senigallia. Un’area al centro di un enorme intervento di restyling iniziato nel 2015 che non ha mancato di suscitare polemiche.

E questo a causa innanzitutto del cambio di funzionalità della piazza: da parcheggio a servizio del centro storico è divenuta un’area completamente pedonale senza che i posti auto siano stati “recuperati” in qualche modo nelle zone vicine ma sfruttando solo zone ad hoc già esistenti al di fuori delle mura storiche.

Poi c’era la questione del metodo utilizzato dall’amministrazione per stabilire quale intervento fosse da farsi. Il progetto iniziale dell’architetto Mariano prevedeva che la piazza fosse distinta in tre aree: due laterali da destinare a parcheggio con essenze arboree a mitigare la presenza delle auto e una zona centrale, con tanto di fontana, destinata all’uso pubblico sia a favore del duomo sia del contrapposto auditorium San Rocco. Una specie di foyer all’aperto per riti religiosi, civili o culturali che è poi stato esteso all’intera piazza con un cambio di progetto quasi in corso d’opera. La modifica ha riguardato proprio la presenza delle vetture, eliminate completamente dalla piazza, divenuta così pedonale.

Tra le altre critiche mosse dalle associazioni locali c’era la mancanza di alberature e altre essenze che potessero in qualche modo mitigare l’impatto ambientale e migliorarne anche l’estetica. Oltre alle polemiche però non si è venuti a capo di nulla poiché l’amministrazione non ha fatto marcia indietro sulla scelta effettuata. Così come le firme raccolte non sono bastate dal dissuadere la giunta dal voler apporre gli stemmi papali di Pio IX e del cardinal Lambertini (a cui si deve l’espansione della città) in una piazza intitolata all’eroe dei due mondi che non vedeva di buon occhio la chiesa né Pio IX.

Questa piazza delle critiche è divenuta ora un ampio salotto per la città di Senigallia con ripercussioni positive sia per la vivibilità del centro in termini acustici e di inquinamento sia per la valorizzazione del patrimonio architettonico senigalliese. Un percorso che – sostiene Mangialardi – richiede coraggio. «L’ho sperimentato personalmente quando decisi di trasformare piazza Garibaldi da orribile parcheggio a quel luogo meraviglioso che oggi. Sono certo che anche a Pesaro non mancheranno polemiche, resistenze, mistificazioni; del resto è questo il pane di cui si nutre l’immobilismo intransigente di coloro che non sanno sognare e che guardano esclusivamente al proprio piccolo personale interesse anziché al bene comune. Ma so anche che a Matteo, già entusiasta a suo tempo della riqualificazione di piazza Garibaldi, non mancherà né l’audacia né la risolutezza necessarie per portare al successo la sua idea e restituire ai pesaresi uno splendido angolo di città, più salubre e vivibile».