SENIGALLIA – Riparte a pieno regime, dopo una fase di criticità durata qualche mese, l’attività dell’unità operativa complessa di gastroenterologia all’ospedale cittadino. Ad annunciarlo è la stessa Asur che rilancia la notizia del ripristino di otto posti letto comunicata dal direttore Antonio Di Sario. Per la spiaggia di velluto è un dato importante anche perché si accompagna alla riattivazione della pronta disponibilità endoscopica gastroenterologica per i pazienti dell’area vasta 2. Intanto scoppia la bagarre sul pronto soccorso. Ma andiamo per ordine. La fase critica in gastroenterologia è stata superata con l’assunzione di una giovane dottoressa ma, in precedenza, solo grazie alla collaborazione dei colleghi del pronto soccorso e delle altre unità operative di Senigallia che hanno accolto nei loro reparti i pazienti con problematiche gastroenterologiche. Anche da Ancona è arrivato un valido supporto in ottica interaziendale.
La riapertura dei posti letto avverrà gradualmente, in maniera contestuale anche all’aumento – sarebbe meglio dire alla ripresa – dell’attività endoscopica, sia diagnostica che di screening, che potrà disporre a breve di nuovissime strumentazioni di cui ancora l’unità è in attesa. Un’attività ambulatoriale che si rivolge ai pazienti con patologia epatica, con malattie infiammatorie croniche intestinali e con malattia celiaca. Una buona notizia in un momento – che ormai dura da molto – di difficoltà di tutto il sistema sanitario regionale con punte critiche al pronto soccorso dell’ospedale di Senigallia: la carenza di personale, tematica che coinvolge ogni regione e ogni struttura sanitaria, ha costretto il ps senigalliese a una riorganizzazione, subito prima e durante l’estate in cui la popolazione (e quindi gli accessi) aumenta esponenzialmente con le attività turistiche.
Proprio il pronto soccorso dell’ospedale di Senigallia è tornato al centro del dibattito politico cittadino: in commissione consiliare sanità si è discusso lunedì 18 luglio con toni accesi. Da parte della maggioranza, il consigliere Andrea Ansuini (La Civica) ha ricostruito gli ultimi periodi vissuto dall’ospedale Principe di Piemonte cercando di individuare anche alcune responsabilità, come per la famosa tac. Il sindaco Massimo Olivetti ha elogiato la trasparenza della Regione Marche, che ha coinvolto i sindaci prima della riforma sanitaria, aggiungendo che «i problemi per l’ospedale di Senigallia riguardano la struttura, la strumentazione e il personale e non nascono da un anno e mezzo ma vanno avanti da tempo». Il primo cittadino ha ricordato anche come siano previsti 16 milioni di euro per una nuova struttura da dedicare alla medicina d’urgenza, mentre tra i nodi rimanga, secondo Olivetti, proprio la configurazione come unica struttura dei tre ospedali di Senigallia, Jesi e Fabriano. «Oggi viviamo una fase in cui il nostro ospedale è messo peggio degli altri tre».
Sull’argomento è intervenuto Gennaro Campanile (Amo Senigallia) contestando che con il cambio di giunta regionale e comunale, ancora non si registra un vero cambio di passo, con le stesse politiche al di là delle promesse elettorali. E’ più semplice fare squadra e affrontare le cose insieme, sia per la sanità che sull’economia, quindi non dite che dalla minoranza non ci sono proposte. Durante l’intervento, all’ennesima interruzione da parte della presidente di commissione Bernardini (Forza Italia) intervenuta per difendere la maggioranza e per reindirizzare il dibattito, si sono accesi i toni: «Deve stare zitta e farmi parlare, sto intervenendo» ha detto Campanile chiedendo di non essere continuamente interrotto. Le parole hanno suscitato le critiche della maggioranza. In una nota stampa firmata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, La Civica si legge: «La condotta del consigliere Campanile è stata davvero esecrabile quando si è rivolto nei confronti della presidente Anna Maria Bernardini con toni sprezzanti e irrispettosi, indirizzando, nei suoi confronti, un patetico “stai zitta”. Alcun rispetto, quindi, del luogo istituzionale, ma soprattutto insolente nei confronti di una collega, che in quel momento stava svolgendo, a norma di regolamento, il suo ruolo di Presidente di Commissione». Pronta la replica in cui si accusa il centrodestra di essere confuso circa la distinzione tra rispetto istituzionale e contraddittorio: «Nessuna mancanza di rispetto, né personale né istituzionale. Ma se i presidenti espressione della maggioranza considerano “cosa propria” gli organismi che presiedono si sbagliano di grosso. Questi organismi sono della città ed i presidenti ne coordinano i lavori, nulla più nulla di meno, ed è già una grossa responsabilità» ha concluso Campanile.