SENIGALLIA – «Non ci sono parcheggi intorno al centro storico: li hanno promessi ma mai costruiti. Del famoso parcheggio di via Cellini non è rimasto altro che la favoletta dell’amministrazione comunale. Ora ve ne raccontiamo la storia». A parlare è Marcello Liverani, coordinatore Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Senigallia che interviene su uno degli argomenti da tempo alla ribalta della cronaca locale: la questione parcheggi.
«Correva il 2001 quando qualcuno dell’Amministrazione lanciò questa idea. Dal 2001 si arrivò al Consiglio comunale del 20 giugno 2012, solamente 11 anni dopo, dove veniva approvata la parziale variante al PRG per la localizzazione di un parcheggio in struttura nell’ambito di via Cellini. Quella sera in Consiglio si respirava aria di festa per un parcheggio di circa 400 posti auto che sarebbe servito all’ospedale, alla casa di cura, alla scuola Mercantini, allo stadio e anche al centro storico che si trova a 5 minuti a piedi. In più venivano anche promessi gli stalli per le biciclette comunali del bike-sharing…».
L’allora assessore Simone Ceresoni e il sindaco Maurizio Mangialardi avevano celebrato l’approvazione affermando che la città avrebbe visto sia parcheggi gratuiti che a pagamento a servizio dei senigalliesi; che l’intervento sarebbe stato finanziato dalla curia vescovile, proprietaria del terreno; che i proventi sarebbero stati reinvestiti nel sociale, a partire dalla ristrutturazione dell’edificio che ospita la scuola secondaria di primo grado Mercantini grazie ai 400 posti auto di cui la città aveva e ha tuttora fortemente bisogno.
«A fine 2017 possiamo dire che il parcheggio in struttura e quello a raso sono rimasti nell’immaginario collettivo: come sempre l’amministrazione Mangialardi ci ha riempito di chiacchiere, annunci strombazzanti e rulli di tamburo, ma alla resa dei conti Senigallia conta diverse incompiute e da pochi giorni una pinetina di meno. Chiediamo ai cittadini se sono felici di questo modus operandi: la storia del parcheggio di via Cellini è l’ennesima “favoletta” sulle incompiute di Senigallia: politeama Rossini, ex Sacelit Italcementi, ex Colonie Enel, ponti, strade, rotatorie… chi più ne ha più ne metta».