Senigallia

Senigallia, post alluvione: il fiume al centro del dibattito politico

Lo stato del Misa a quattro mesi dall'esondazione spinge i consiglieri Campanile e Romano ad attaccare il sindaco Olivetti

Isolotti di ghiaia e detriti lungo l'alveo del fiume Misa a Senigallia
Isolotti di ghiaia e detriti lungo l'alveo del fiume Misa a Senigallia

SENIGALLIA – Il fiume torna al centro del dibattito politico e con esso l’amministrazione comunale senigalliese, sotto il tiro delle critiche per la gestione delle tematiche ambientali cittadine. Dai detriti presenti nell’alveo fluviale alla passerella pedonale, dai fossi ai sistemi di difesa passivi. Nel mirino delle opposizioni ci sono il sindaco Massimo Olivetti e l’assessora all’ambiente Elena Campagnolo.

Secondo il consigliere di Amo Senigallia Gennaro Campanile sono loro infatti i principali responsabili se la situazione dopo l’esondazione del fiume di qualche mese fa è ancora la stessa: non tanto per le responsabilità, dato che il fiume è di competenza regionale, quanto per l’assenza di azioni che sarebbero dovute seguire a chi batteva i pugni sul tavolo giusto.

Isolotti di ghiaia e detriti lungo l'alveo del fiume Misa a Senigallia
Isolotti di ghiaia e detriti lungo l’alveo del fiume Misa a Senigallia

«Il sindaco vede le isole di ghiaia e sabbia nell’alveo del fiume? La fiumana, che pochi mesi fa ha esondato in città, ha spazzato via il tappo di detriti della foce – afferma il consigliere che continua: isole di ghiaia e sabbia compaiono qua e là nel tratto che va da ponte Garibaldi alla punta del molo, facendo bella mostra di sé e riducendo la portata del fiume. Si dirà che la competenza è della Regione e che il sindaco Olivetti non ha nessuna responsabilità. Ma che ci sta a fare se non riesce ad ottenere dai “suoi” neanche un po’ di pulizia nell’alveo del fiume che attraversa la città? A dir la verità non ci riesce neanche con il “suo” assessore Campagnolo che, nonostante le segnalazioni, lascia ancora la parte dei fossi di competenza comunale nello stato di abbandono totale, come si può facilmente vedere con il fosso della Giustizia, porta di ingresso alla città per chi viene da nord» spiega Gennaro Campanile.

Il sindaco Olivetti è il principale bersaglio anche del capogruppo Pd in consiglio comunale Dario Romano che approfitta di alcune dichiarazioni del primo cittadino in tema di alluvione per ricordare che «i partiti che governano in Regione sono gli stessi di cui la maggioranza Olivetti fa parte». L’auspicio è che Olivetti «lavori assieme alla vallata e non in autonomia – afferma il consigliere Pd – il fiume non inizia a Senigallia, e che ciò debba essere ricordato a un ex sindaco (di Ostra) è ancora più deprimente». Romano chiede invece che sia predisposto il fondo comunale per i sistemi di difesa passivi (paratie, valvole, sacchi antisabbia etc) proposto dal PD, Vivi, Vola, DAF e votato all’unanimità dal consiglio comunale. In caso non riuscisse a fare fronte agli impegni di governo che la città chiede «si faccia da parte quanto prima. Non abbiamo bisogno di lamenti, ma di concretezza, senso di responsabilità e azioni immediate» chiosa Dario Romano.