SENIGALLIA – Continua a far discutere la proposta di riqualificazione dell’area dello stadio Bianchelli approvata dalla giunta comunale pochi giorni fa. Ma alle polemiche della Lega, rispondono sia la lista di maggioranza Vivi Senigallia sia una delle società sportive che praticano l’attività al palasport di Campo Boario, l’Us Pallavolo Senigallia.
Il progetto di partenariato pubblico-privato prevede infatti, oltre alla rimessa a norma di alcune parti dello stadio comunale centrale, anche la demolizione del citato palasport (che sarà ricostruito), un supermercato e un parcheggio a due piani nell’antistadio.
Nuovi servizi dunque per il centro storico, per un progetto che riceve il plauso della maggioranza: «Vivi Senigallia ritiene questo progetto una grande occasione per la nostra città. Questo intervento riguarderà la messa a norma dello stadio Bianchelli che dopo la recente realizzazione del nuovo manto in erba sintetica risulterà completamente riqualificato permettendo alla città di avere una struttura adeguata alle esigenze delle squadre di calcio cittadine e a quelle dei settori giovanili; la realizzazione del nuovo palazzetto consentirà di mettere a disposizione delle società sportive una struttura ed impianti all’avanguardia; la realizzazione di un nuovo parcheggio posizionato proprio a ridosso della Ztl permetterà di aumentare il numero di posti auto a vantaggio delle attività commerciali del centro storico; grazie alla modalità del project financing il Comune di Senigallia non sborserà un euro e diventerà proprietario delle strutture riqualificate, nonché dell’edificio del supermercato al termine del periodo concessorio».
Alcune perplessità (oltre a quelle del Gsa) arrivano invece dal coordinamento della Lega di Senigallia: tra i punti più critici ci sono il forte condizionamento sull’area che arriverà con l’assemblare più servizi nello stesso punto e la mancata possibilità di riqualificare per bene l’area a carattere residenziale spostando lo stadio comunale. Essendo molto vicina al centro storico, l’area è infatti a rischio di venire sovraccaricata: vi insistono già oggi oltre allo stadio anche numerosi esercizi commerciali e poi il poliambulatorio, l’ospedale, il centro per l’impiego e il liceo classico. Dunque, secondo la Lega, il progetto rischia di far divenire quest’area a ridosso del centro storico cittadino un “non-luogo”, fortemente sfruttato in determinati momenti soprattutto dall’utilizzo della mobilità privata e quindi delle auto, il che congestionerà di conseguenza tutto il traffico della zona. Uno sviluppo che non sembra andare nella direzione della sostenibilità secondo gli esponenti del carroccio, e che potrebbe inoltre mettere in ulteriore difficoltà il sistema economico della vendita al dettaglio che garantisce anche un buon livello di sicurezza.
Punta invece alla disponibilità di impianti sportivi l’intervento della società Us Pallavolo Senigallia. «Quasi tutti quelli esistenti e funzionanti – si legge in una nota stampa – sono fatiscenti o addirittura non a norma. Altri impianti (si pensi alle palestre Leopardi o Marchetti o Fagnani…) non sono idonei ad ospitare manifestazioni sportive. Uno di quelli più in degrado è il palazzetto del Campo Boario. La scorsa settimana è bastata una pioggia insistente per allagare la struttura in modo preoccupante ed emblematico. Un segnale pericolosissimo di allarme che non possiamo sottovalutare. Ecco perché, al netto di ogni considerazione su eventuali problemi legati alla viabilità (di cui ovviamente si dovrà discutere), è inopportuno criticare in quanto tali progetti di finanza in cui è prevista la realizzazione o la ristrutturazione a spese esclusive di privati di impianti sportivi essenziali per i giovani sportivi senigalliesi. Occorrerà realizzare il nuovo impianto sportivo in modo da essere funzionale alle esigenze sportive e ai grandi eventi turistico-sportivi, in modo da essere a disposizione di tutta la città. Ma su questo occorre pungolare e sollecitare privati e amministrazione. Certamente lo sport senigalliese e la città non possono permettersi di perdere opere pubbliche essenziali che l’amministrazione pubblica non è oggi in grado di sostenere. Sempre che si creda davvero nel valore dello sport e si voglia investire sulla formazione dei nostri giovani».