SENIGALLIA – Abbandonare le polemiche interne per lasciare i banchi dell’opposizione. È questo il consiglio e insieme l’appello che Roberto Paradisi, consigliere comunale di Unione Civica, lancia al centrodestra e alle forze civiche in vista delle elezioni comunali 2020 che vedranno rinnovare giunta e consiglio senigalliese.
Un lavoro non da poco conto se si pensa che già quattro anni fa il consigliere, ex candidato a sindaco, aveva messo in atto un tentativo di riunire le forze che si riconoscono nel centrodestra per cercare di rompere il praticamente ininterrotto governo di sinistra. Qualche mese fa, inoltre aveva già lanciato un analogo appello, rimasto pubblicamente non ascoltato.
«A pochi mesi dal rinnovo delle elezioni comunali che potrebbero segnare una svolta storica a Senigallia come nelle Marche, in una situazione geo-politica che potrebbe, per la prima volta, mettere insieme tutto il centrodestra e tutte le civiche unite alternative all’attuale maggioranza, si ricade un’altra volta in una “guerra” interna che favorisce solo la sinistra governativa locale. In pochi – ammonisce paradisi – sembrano imparare le lezioni del passato».
Il consigliere si riferisce infatti alle spaccature interne all’opposizione che hanno consentito all’attuale maggioranza di andare avanti: nella sinistra sembrano abbastanza nascoste, ma non troppo, come ben spiega il caso Campanile e la candidatura imposta di Volpini.
«Mi appello alle destre e a tutte le forze civiche e ai comitati civici che hanno rappresentato e rappresentano una possibile coalizione alternativa a questa sinistra che malgoverna la città da oltre mezzo secolo. Non c’è bisogno di trovare simpatie personali – ha dichiarato concludendo Roberto Paradisi, di Unione Civica -, ci si può mettere intorno ad un tavolo, tutti con pari dignità, condividendo una svolta epocale con punti fondamentali che mettano d’accordo tutti. Mi appello alle civiche e alle destre: basta con le polemiche interne. Occorre abbassare i toni e puntare, nel rispetto personale anche degli avversari e ponendosi con autorevolezza ed educazione, a governare questa città. La cultura dell’opposizione, che abbiamo fatto anche molto bene, deve rappresentare il passato».