SENIGALLIA – «Sono cose che non fanno piacere, come sempre abbiamo lavorato nell’esclusivo interesse pubblico, ma avremo modo nelle occasioni che ci verranno date di portare elementi per confutare le ipotesi». Sono le parole pronunciate in consiglio comunale dal sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi in merito alla chiusura delle indagini preliminari per la gestione della piscina Saline.
L’avviso è stato notificato al primo cittadino e ad alcuni componenti dell’attuale giunta comunale e a quella precedente lo scorso 11 marzo, per la questione delle proroghe nella gestione della struttura sportiva del quartiere Saline, concesse alla società Uisp senza passare attraverso una gara pubblica.
Della vicenda si era interessata soprattutto la lista civica Senigallia Bene Comune che – oltre ai botta e risposta col sindaco stesso in aula consiliare – aveva presentato l’esposto nel 2017 da cui erano partite le indagini della Procura di Ancona. La stessa Procura ha recentemente notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari, con deposito di intercettazioni, a carico di una dozzina di persone, tra esponenti dell’attuale e della precedente giunta comunale, sempre a sostegno del sindaco Mangialardi. I reati ipotizzati vanno dall’abuso d’ufficio alla corruzione.
Le ipotesi di reato «sono partite da questo consiglio comunale – spiega amareggiato il sindaco Mangialardi – trascendendo forse il ruolo per il quale qualcuno di noi è stato chiamato ad assolvere la funzione. Ma avremo modo di approfondire per arrivare come sempre alla verità». Mangialardi ha poi concluso l’intervento in consiglio comunale dicendo che né lui né i componenti della sua giunta si faranno distrarre nell’azione amministrativa da questo nuovo elemento, continuando con lo stesso impegno e la stessa dedizione che li ha sempre contraddistinti.