Senigallia

Vasche di espansione, argini critici e prevenzione: sul fiume Misa interviene l’ordine degli ingegneri

Alberto Romagnoli, presidente dell'ordine, preme perché siano superati gli ostacoli che ancora bloccano le opere sul bacino idrografico della spiaggia di velluto

L'argine del fiume Misa in località Molino Marazzana
L'argine del fiume Misa in località Molino Marazzana

SENIGALLIA – Le vasche di espansione che dovrebbero essere realizzate alle Bettolelle di Senigallia, lo stato critico di alcuni punti degli argini del fiume Misa, la mitigazione del rischio idrogeologico e le misure di prevenzione da adottare tornano al centro del dibattito politico dopo la piena che ha costretto centinaia di persone a rimanere per giorni col fiato sospeso.

L’emergenza che si è verificata tra il 3 e il 5 marzo, infatti, con il rischio concreto di esondazione, ha costretto la Regione Marche a intervenire in maniera urgente per tamponare la situazione di un pezzo di argine al Molino Marazzana che era praticamente collassato, monitorando al contempo un altro pezzo tra le località Vallone e Borgo Passera e annunciando interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.

Di prevenzione anche parla l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona che preme perché siano superati tutti i vincoli burocratici che bloccano ancora le opere approvate e quelle ancora in progettazione.

«Prevenzione e manutenzioni sono le principali strade da seguire per la messa in sicurezza del fiume Misa – afferma il presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Ancona, Alberto Romagnoli, dopo le recenti piogge che hanno colpito Senigallia e riproposto all’attenzione pubblica l’emergenza Misa -. Gli strumenti per riuscire a farlo ci sono, ma occorre dar seguito ai provvedimenti legislativi adottati. Esemplare è il caso della vasca di compensazione, la cui realizzazione è ancora ferma nonostante esistano tutte le premesse per costruirla».

La vasca di compensazione sul fiume Misa (chiamata anche di espansione o laminazione) è un’opera di circa 2 milioni di euro, finanziata dallo Stato e dalla Regione dopo l’alluvione del 2014 ma pensata già dalla fine degli anni ‘80. A tre anni dal bando indetto dalla Provincia di Ancona, i lavori non sono stati ancora assegnati, in quanto l’istruttoria della gara è stata rallentata dal passaggio di competenze tra Provincia e Regione. Bisogna quindi sbloccare la fase burocratica per poter mettere in sicurezza il fiume Misa e con esso la popolazione di Senigallia.

«Rinunciare all’opera di prevenzione sarebbe alquanto grave – conclude Romagnoli – perché è accertato che con un euro dedicato alla prevenzione se ne risparmiamo tre per gli interventi in emergenza dopo che la catastrofi sono accadute».