SERRA DE’ CONTI – È stata inaugurata lo scorso fine settimana l’importante mostra di fotografia sull’opera di Ulisse Bezzi. L’agricoltore ravennate con l’amore per la fotografia, che amava definirsi un fotoamatore ma che in realtà ha riscosso numerosi riconoscimenti e apprezzamenti anche oltre oceano, è al centro di un’esposizione aperta fino al 22 maggio nella chiesa di San Michele.
La mostra fotografica su Ulisse Bezzi, dal titolo: “Contadino fotografo: la terra, le foto”, vuole rendere omaggio a una personalità che si è distinta nel campo artistico internazionale ma che ha una stretta assonanza culturale con il paese di Serra de’ Conti, situato nell’alta valle del Misa.
Il perché lo spiegano proprio gli amministratori comunali di Serra de’ Conti: «L’assessorato alla cultura ha pensato a Ulisse Bezzi perché, come il Paese, ha tratto il proprio essere e il proprio sentire dal mondo agricolo e dalla cultura rurale: è lì che entrambi fondano le proprie radici. Perché c’è un fil rouge che lo lega ad un grande fotografo del nostro territorio: Mario Giacomelli. È infatti grazie ad una sua foto esposta in una mostra di Giacomelli che è stato scoperto da un gallerista newyorkese, venuto appositamente in Italia per conoscerlo e per acquistare alcune sue opere. Inoltre perché è un fotoamatore autodidatta, come tanti appassionati a Serra, che però a differenza dei più, è riuscito a tradurre in immagini i suoi sentimenti, le sue sensazioni e, soprattutto, il suo dolore. Quello che vedeva con il cuore, prima ancora che con gli occhi, lo trasferiva in immagini fotografiche».
Nella chiesa di san Michele sono esposte foto in bianco e nero – che stampava in proprio, di notte nella cucina della sua casa – risalenti a un periodo ben preciso della sua trentennale esperienza fotografica: in mostra ci sono scatti relativi al periodo che va dagli anni ’60, con le foto negli studi dei suoi amici pittori, ai ritratti dei bambini dei primi anni ’70. Foto permeate da una densa malinconia: l’arte fotografica era un modo per liberarsi dei dolori che la vita gli aveva posto davanti.
La mostra sarà aperta tutti i giorni, tranne i lunedì, fino al 22 maggio con orario 10:30 – 12:30 e 16:30 – 19:30.