SERRA DE’ CONTI – Il Comune di Serra de’ Conti revoca, dopo un secolo, la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e la notizia solleva curiosità un po’ in tutta la regione. La cittadinanza onoraria era stata conferita a maggio 1924 e moltissimi comuni italiani simbolicamente, la conferirono a Mussolini.
La decisione è arrivata durante il consiglio comunale dello scorso 6 novembre. La proposta di revoca, avanzata dalla minoranza che nella scorsa legislatura era a capo del paese. A questa proposta, richiesta dalla locale sezione Anpi di Arcevia, la maggioranza guidata dal sindaco Silvano Simonetti ha voluto aggiungere un emendamento di condanna a tutte le dittature e i totalitarismi. Ed è proprio questa integrazione che ha fatto discutere in aula. «Questa richiesta ci trova assolutamente d’accordo – dice il primo cittadino – anche se è puramente un atto amministrativo e formale, che non cancella le nefandezze con cui il fascismo ha segnato la nostra storia. Inoltre vorrei ricordare che la cittadinanza onoraria decade con la morte del cittadino onorario stesso, non è come per i titoli nobiliari che si ereditano, dunque non vi è alcuna necessità di toglierla. Mi fa sorridere l’urgenza di questa proposta: data la sua importanza forse chi ci ha preceduto avrebbe potuto farlo senza aspettare noi, che veniamo etichettati come giunta di centrodestra senza che nessuno sia iscritto a partiti politici peraltro. Comunque, siamo onorati che questo atto di democrazia sia stato compiuto da questa Amministrazione. Ringraziamo l’Anpi di Arcevia (che comprende anche il territorio di Serra de’ Conti) per averci dato questa opportunità». Alla proposta la maggioranza ha aggiunto un emendamento di condanna a ogni forma di dittatura, ma la minoranza ha votato il solo testo emendato.
«Non capisco questa decisione – conclude il sindaco – poiché l’emendamento avrebbe rafforzato la chiara volontà di condanna verso ogni tipo di dittatura o regime, non solo quella fascista. Comunque andiamo avanti con le priorità, le strade da rendere percorribili, le manutenzioni da garantire e i servizi ai cittadini».