TRECASTELLI – La riorganizzazione industriale della partecipazione di Multiservizi in Edma è al centro dei dubbi e delle critiche espresse dal consigliere comunale Giuseppina Fattori, del gruppo ‘Solidarietà Partecipazione’ durante l’ultima seduta in cui si è affrontato l’argomento dei servizi pubblici come la fornitura di acqua e gas.
Multiservizi è infatti la partecipata dei 44 Comuni nella stragrande maggioranza della provincia di Ancona che si occupa della gestione del servizio idrico pubblico. Una società quindi a controllo e capitale pubblico che detiene il 55% delle quote di Edma.
Edma nasce nel 2013 in compartecipazione tra Multiservizi e Estra (per il restante 45%): quest’ultima si occupa della gestione delle reti di distribuzione del gas metano. Il progetto di integrazione industriale delle due realtà di servizi pubblici che ha dato vita a Edma continua con la costituzione, rende noto Fattori, di un soggetto al quale verrà conferito il ramo d’azienda relativo alla distribuzione del gas attualmente gestito da Edma Reti Gas (ERG), con assegnazione da parte di Edma delle quote di Erg ai soci di Edma (45% Estra e 55% Multiservizi) e aumento di capitale di Estra riservato a Multiservizi con emissione di nuove azioni.
«Ciò è quanto chiesto – afferma il consigliere di Trecastelli – di deliberare ai Consigli Comunali dei comuni partecipanti in Multiservizi, ma per me non è assolutamente chiaro. Estra, Edma, Edma Reti Gas (ERG), Multiservizi, un affastellamento di società il cui obiettivo non è l’organizzazione dei servizi pubblici comunali ma, così si legge nella delibera, la valorizzazione delle quote attraverso il concambio di azioni destinate ad essere quotate sul mercato, frase assai enigmatica».
Nel consiglio comunale di Trecastelli tenutosi venerdì 3 novembre, l’opposizione ha richiesto la sospensione della delibera e la costituzione di una commissione ad hoc per cercare di capire nel dettaglio un’operazione così complessa e intricata, sollevando anche la mancata imparzialità del parere di equità. La risposta arrivata dal dott. Stacchiotti di Multiservizi, invitato dal sindaco Conigli a illustrare l’intero percorso, è che i cittadini e i consiglieri possono “stare tranquilli – riporta Fattori – in quanto, al di là dei pareri di equità, prima della firma degli atti conclusivi dell’operazione comunque si avrà premura di nominare un perito al di sopra delle parti per avere conferma della bontà dell’intera operazione” che riguarda i servizi pubblici. Alla fine dell’iter, quindi viene nominato un esperto per giudicare se l’operazione andava fatta o meno. La delibera viene approvata dal consiglio comunale di Trecastelli: 7 favorevoli, 2 astenuti e 4 voti contrari (l’opposizione).
«Credo che non ci sia altro da aggiungere se non che tali decisioni sembrerebbero di primo acchito legate alla mancanza di logica, di buonsenso. E non solo a Trecastelli. Ma tale conclusione credo sia troppo banale, direi quasi puerile. Guardando in modo più attento l’intero gregge che segue il pastore, si dipanano alla vista figure ancillari devote in campo culturale al pensiero unico politicamente corretto e in campo economico al pensiero unico neoliberista. I Consigli Comunali – conclude Giuseppina Fattori, capogruppo di Solidarietà Partecipazione – sono ormai delegittimati, vedasi la mancanza di dialettica nelle sedute, di discussione democratica e di confronto. Tutto è già deciso dalle lobby e i consigli comunali, ratificando di fatto tali decisioni, legittimano aprioristicamente operazioni anche discutibili nel campo dei servizi pubblici».