SENIGALLIA – Poteva costare caro, anche mille euro, una notte con una delle ragazze che un sodalizio faceva prostituire tra Montemarciano e Senigallia. Sodalizio che era stato smantellato nel 2015 a seguito di un grave fatto di cronaca e che ora è stato rinviato a giudizio con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di sei giovani rumene.
Il blitz dei carabinieri era scattato – l’operazione era stata rinominata “Transilvania” – nel settembre 2015, quando cinque persone finirono nei guai. Si tratta di quattro rumeni tra i 30 e i 35 anni arrestati dai militari che finiranno a processo nel maggio 2021, e di un italiano di 60 anni che ha scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, pena sospesa, per aver fatto da tassista a una delle lucciole.
La prostituzione avveniva sulla statale Adriatica tra Marina di Montemarciano e il Ciarnin di Senigallia o in appartamento. A far scattare le indagini era stato un accoltellamento sulla ss16 a Senigallia (che nel tratto specifico prende il nome di via Podesti) tra due gang rivali che causò il ferimento di un giovane, poi salvato in ospedale.