SENIGALLIA – Nonostante la decima edizione del festival Ventimilarighesottoimari inGiallo si sia chiusa lo scorso 26 agosto, rimane aperta – e lo sarà fino al 19 settembre – la grande mostra Sherlock Holmes Story allestita a Palazzetto Baviera. Un’iniziativa che dà lustro alla città della spiaggia di velluto anche perché permette, in maniera inedita, di far arrivare il celebre investigatore nato dalla penna di Arthur Conan Doyle a Senigallia per scoprire chi ha rubato il dipinto di Piero Della Francesca.
L’inaugurazione della mostra si è tenuta il 19 agosto in occasione della prima giornata di festival che, tra i vari eventi, ha toccato i temi delle grandi inchieste italiane (la loggia P2) o delle fiction poliziesche firmate dalla Rai (il commissario Ricciardi). Non da meno è la mostra su Sherlock Holmes in collaborazione con la Fondazione Rosellini per la letteratura popolare, la realtà che ha dato vita alla rassegna ormai divenuta un appuntamento fisso dell’estate senigalliese ma anche una tappa importante nel panorama culturale italiano.
A palazzetto Baviera sono esposti circa 250 pezzi tra edizioni originali, locandine cinematografiche e teatrali, illustrazioni e fumetti, selezionati tra le cinquantamila opere che compongono la collezione di Gabriele Mazzoni, la terza al mondo per ampiezza ed interesse. Tra questi pezzi c’è anche una storia a fumetti che compare nel catalogo della mostra: “Sherlock Holmes e il caso della Madonna di Senigallia”. L’avventura a fumetti è stata disegnata da Andrea Fattori, mentre il soggetto è di Pelagio D’Afro – autore collettivo composto da Giuseppe D’Emilio, Arturo Fabra, Roberto Fogliardi e Alessandro Papini – che ha firmato anche la sceneggiatura insieme a Fabio Manini. Prende in qualche modo spunto dal romanzo di Joyce Lussu “Anarchici e Siluri” nel quale si immagina che Sherlock Holmes sia stato ad Ancona nel 1913 per svolgere un’indagine internazionale, chiamato da Luigi Paolucci, scienziato e naturalista anconetano realmente esistito. È lo stesso Paolucci infatti che convoca anche questa volta Holmes per indagare sulla scomparsa del prezioso dipinto che, come è noto, fino al 1915 si trovava a Senigallia presso il convento delle Grazie, prima di essere trasferito per motivi di sicurezza nel palazzo ducale di Urbino dove ancora oggi si trova.