SENIGALLIA – Assolto perché il fatto non sussiste, e ora pronto a denunciare per calunnia gli accusatori. È l’epilogo del processo che ha visto coinvolto un amministratore condominiale, accusato dai condomini di essersi appropriato di ben 16mila euro destinati al pagamento di alcuni lavori.
La vicenda ha inizio nel 2013 quando un incendio danneggia gravemente alcuni appartamenti dell’edificio nella periferia senigalliese: l’amministratore segue i lavori per oltre 120mila euro ma dopo pochi mesi arriva un decreto ingiuntivo ottenuto da una ditta che aveva lavorato nel palazzo per il mancato pagamento di alcune fatture. Al professionista 42enne viene nel 2014 revocato dai condomini il mandato e parte la denuncia penale: l’accusa è di essersi intascato il denaro, circa 16mila euro.
In realtà si è scoperto, tramite la difesa rappresentata dall’avvocato Canafoglia, che i condomini avevano confuso le risultanze del conto consuntivo delle spese ordinarie con quelle straordinarie relative all’incendio. La giudice Grassi del tribunale penale di Ancona ha quindi assolto il 42enne dalle accuse di essersi appropriato di somme dei condomini che ora da accusatori rischiano di passare ad accusati: il professionista senigalliese sta valutando di procedere contro loro per calunnia.