Senigallia

«Come si può augurare un’alluvione a chi ne ha già subite cinque?»

Dipinto come chi strumentalizza le disavventure, Mencarelli risponde al primo cittadino: «Di cose fatte e da fare avete riempito i giornali, non mi servono patacche da sventolare alla prossima emergenza»

L'argine del fiume Misa in località Molino Marazzana, a Senigallia
L'argine del fiume Misa in località Molino Marazzana, a Senigallia

SENIGALLIA – Non sono andate giù ad alcuni cittadini alluvionati le parole del sindaco Maurizio Mangialardi durante l’ultimo consiglio comunale dove si è parlato di interventi per evitare altre alluvioni. Non sono andate giù a Stefano Mencarelli e Matteo Montesi le frasi sul risarcimento ottenuto, sulla targa al merito per aver allertato gli organi di competenza per un evidente rischio alluvione dato lo stato di un pezzo di argine del fiume Misa per gli eventi del 4, 5 e 6 marzo 2018.

«Trovo solo adesso – scrive Mencarelli – dopo un’altra giornata piena di impegni familiari e lavorativi, il tempo di precisare alcune cose ascoltate nel consiglio comunale del 9 aprile 2018. Giustamente non mi occorrono “patacche” di riconoscimento da sventolare alla prossima alluvione (si possono ascoltare al minuto 3h22’ al presente link, Ndr) e già qui stendo un velo pietoso sull’augurio nefasto rivoltomi: un’alluvione a uno già “segnato” da 5 alluvioni».

Nemmeno il riferimento a Hendrick il coraggioso (2h46’) è piaciuto: «la favoletta del bambino olandesino che col ditino tappa il buchino nella falla della diga, la utilizzerò alla prossima allerta meteo per far addormentare i miei piccoli (questa mi mancava nella mia ben rifornita libreria di favole che ho in casa da raccontare in caso di allerta meteo). Mi è venuto invece in mente, mentre la sentivo ricostruire i fatti del 5/6 marzo, lo “smemorato di Cologno”, il personaggio interpretato da Fiorello che dimenticava date eventi e a volte anche la sua identità. Non me l’aspettavo dal sindaco di Senigallia che dicesse non fossero avvenuti i fatti come li abbiamo descritti: per la nostra insistenza (quella con cui Montesi e Mencarelli hanno chiamato con insistenza protezione civile comunale e la Regione Marche durante la giornata del 5 marzo per segnalare lo stato critico dell’argine sul Misa, Ndr) due ruspe da svariate tonnellate hanno lavorano ininterrottamente per ore fino a notte per terminare un argine posticcio di terra e tronchi. E dire che lei era lì coi vigili del fuoco a vedere un argine distante chilometri! (2h49’10’’). Terminare poi con “forse Mencarelli la casa la ricostruisce con i soldi del risarcimento delle due alluvioni” me la deve spiegare perché potrebbe passare un messaggio sbagliato ai miei genitori presenti in consiglio (3h30’)».

I lavori sul fiume Misa al Vallone di Senigallia
I lavori sul fiume Misa al Vallone di Senigallia

Frasi che secondo Stefano Mencarelli, residente nella zona del Molino Marazzana, l’avrebbero dipinto come colui che strumentalizza le disavventure come l’alluvione che suo malgrado è costretto a sopportare con la sua famiglia.

«Aspetto con impazienza lo svolgimento della seconda commissione del 18 aprile e il Consiglio Grande per farmi spiegare  – conclude Mencarelli – tutte le belle promesse fatte in questi quattro anni dalle istituzioni, perché si ricordi bene che, in questi quattro anni, di articoli sui lavori fatti e da fare (fosso del Sambuco in primis) avete riempito i giornali!».