Senigallia

Siccità e rischio idrogeologico, incontro a Senigallia tra i comuni del bacino Misa Nevola

Momento di approfondimento e confronto tra sindaci e assessori dei nove paesi per discutere delle soluzioni ai problemi annosi resi più gravi dal gran caldo e dall'assenza di precipitazioni

Conclusi i lavori sul fiume Misa a Senigallia
Conclusi i lavori sul fiume Misa a Senigallia

SENIGALLIA – Siccità, rischio idrogeologico, manutenzione di fossi e alvei fluviali, diffusione buone pratiche di conservazione del territorio e delle risorse idriche. Questi i temi dell’incontro che si è svolto martedì 2 agosto tra tutti i comuni del bacino Misa-Nevola, per individuare e condividere le priorità per la gestione integrata del territorio. 

L’iniziativa, promossa dal Comune di Senigallia, ha visto sindaci e assessori discutere delle possibili soluzioni alla siccità che sta mettendo in crisi non soltanto le risorse idriche ad uso potabile, ma soprattutto le imprese legate al mondo agricolo: il rischio è che le attuali condizioni, in caso perdurassero, potrebbero portare a severe limitazioni nel prelievo dell’acqua. 

Tra le possibili soluzioni per il bacino locale, ci sono certamente la diffusione di corrette pratiche di gestione del territorio agricolo, come la manutenzione dei fossi secondari e la realizzazione di piccoli invasi per lo stoccaggio delle acque da utilizzare nei periodi di maggior crisi idrica. «Al momento ne abbiamo solo ipotizzato la realizzazione, senza pensare alla localizzazione – conferma l’assessore all’ambiente e gestione del verde di Senigallia Elena Campagnolo – ma nel prossimo incontro, subito dopo le vacanze, avremo qualche certezza in più». Altro aspetto è la necessità di coinvolgere gli enti preposti, in primis la Regione Marche. 

Anche il tema del rischio idrogeologico è stato affrontato nell’incontro senigalliese. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato la necessità di operare in maniera sinergica nell’intero territorio del bacino idrografico del Misa: una particolare attenzione dunque all’erosione delle sponde di fiumi, alla manutenzione delle briglie presenti nei tratti a monte del reticolo idrografico, così come alla preventiva pulizia dei fossi e dell’alveo fluviale per ridurre potenziali rischi di futuri allagamenti.