Senigallia

Smaltimento di rifiuti nelle cave della provincia di Ancona, svolta l’udienza preliminare

Va avanti l'inchiesta “Fango e Cash” sui conferimenti in alcune cave tra cui quella in località Madonna delle Grazie, ad Arcevia. Indagate figure imprenditoriali ma anche funzionari ed ex amministratori della Provincia di Ancona e del Comune di Arcevia

Tribunale Ancona
Tribunale di Ancona

ARCEVIA – Si è svolta ad Ancona l’udienza preliminare dell’inchiesta “Fango e Cash” per la vicenda dei rifiuti conferiti in alcune cave della provincia dorica tra cui quella in località Madonna delle Grazie, ad Arcevia. Sono indagate figure imprenditoriali, oltre a funzionari ed ex amministratori di Provincia e Comune. Complessa la vicenda che vede in primo piano il traffico illecito e lo stoccaggio di rifiuti speciali, parte dei quali risulterebbe inquinata, ma anche il furto aggravato e la falsificazione di alcuni documenti circa la movimentazione dei materiali.

Su quanto avvenuto nel periodo compreso tra il 2013 ed il 2020 vuole vederci chiaro la Procura Distrettuale Antimafia. Secondo l’accusa, in quegli anni vennero falsificati formulari di trasporto, carico e scarico di ciò che venne conferito in alcune cave di tutto il territorio provinciale: in particolare, rifiuti derivanti da demolizioni, rifiuti organici, anche frammisti a materiale plastico, a volte fatti passare persino per fertilizzanti. Lo smaltimento, considerato dalla Procura non regolamentare, avrebbe generato profitti per diverse centinaia di migliaia di euro, quando invece si sarebbero dovuti sostenere dei costi per far finire tali materiali in un idoneo impianto autorizzato al recupero e trattamento.

Per quanto riguarda la cava di Arcevia, la vicenda si complica in quanto sembra che fosse sottoposta a pignoramento immobiliare all’epoca dei fatti. Da lì vennero prelevati circa 18 mila metri cubi di calcare stratificato, anche attraverso l’uso di esplosivi ed escavatori: al loro posto vennero conferiti i rifiuti. Sotto la lente d’ingrandimento una delibera di giunta che avrebbe permesso a un imprenditore del settore di operare. Delibera per la quale è stato coinvolto l’ex sindaco di Arcevia Andrea Bomprezzi, indagato per furto aggravato, che al momento preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione.

L’udienza preliminare si è svolta ieri, 23 maggio, davanti al gup del tribunale di Ancona Paola Moscaroli, la quale ha ammesso la costituzione come parti civili del Comune di Arcevia rappresentato dal legale Sergio Cereda, dell’Unione Nazionale Consumatori patrocinata dall’avv. Corrado Canafoglia, del WWF e di Italia Nostra rappresentate dall’avv. Tommaso Rossi. L’udienza è stata rinviata al prossimo 11 ottobre 2023.