SENIGALLIA – Varie attestazioni di solidarietà sono giunte al commissario straordinario della fondazione “Città di Senigallia” per la busta contenente veleno per topi recapitata nei giorni scorsi. Diversi esponenti consiliari e non hanno rimarcato la gravità del gesto, definito dallo stesso Corrado Canafoglia come un atto «deprecabile», e già oggetto di denuncia contro ignoti.
Il fatto si è verificato giovedì 4 agosto: negli uffici dell’ente socio assistenziale senigalliese è stata recapitata una lettera, anonima, con all’interno due bustine rotte in modo che la sostanza topicida potesse uscire e contaminare le mani di chiunque potesse venirci a contatto. Per fortuna i due o tre dipendenti che hanno toccato la busta e lo stesso commissario non hanno riportato alcuna conseguenza se non il timore che fatti analoghi possano riproporsi: lo scorso settembre infatti, una lettera minatoria, anch’essa anonima ovviamente, aveva allertato Canafoglia ricordando la fine dell’avvocato e commissario Ambrosoli nel 1979.
Dopo quest’ultimo episodio la tensione è ancora più alta nell’ente di via del Seminario ma in supporto di commissario e dipendenti arrivano alcune pubbliche manifestazioni di solidarietà da parte della politica cittadina. In primis quella del presidente del consiglio comunale di Senigallia Massimo Bello: «A nome mio e di tutto il Consiglio Comunale esprimo sincera solidarietà e piena stima al Commissario straordinario della Fondazione Città di Senigallia per il gesto esecrabile perpetrato nei suoi confronti, ma soprattutto per la grave intimidazione ricevuta, il cui contenuto riecheggerebbe metodi malavitosi inaccettabili».
Sempre da Fratelli d’Italia riportano come la lettera contenente minacce e veleno per topi indirizzata al commissario della fondazione, avv. Corrado Canafoglia, rappresenti «un avvertimento, un’intimidazione, che non possiamo tollerare e tantomeno accettare». «Qualsiasi gesto, di questa natura, rappresenta un episodio di inciviltà e un gesto vigliacco. Le istituzioni non sono e non debbono divenire terreno di scontro, ma soprattutto non debbono essere il luogo ove concentrare rancori, minacce, più o meno velate, odio e intolleranza. E’ necessario stimolare dibattiti e confronti seri, basandosi su atti e documenti, nell’ambito di un dialogo civile, che ha il compito preciso di allontanare distorsioni e condizionamenti». «Sappia, Canafoglia, che non è solo. Solidarietà e vicinanza a Canafoglia e alla fondazione per l’inaccettabile atto intimidatorio. Dobbiamo combattere tutti insieme – concludono Marcello Liverani, consigliere e componente dell’assemblea nazionale FdI, e Davide Da Ros, coordinatore FdI di Senigallia e capogruppo in consiglio – contro queste forme di violenza, che avvelenano la vita democratica della nostra città».
Solidarietà a Canafoglia arriva anche da Amo Senigallia. «Occorre respingere con determinazione e unione intimidazioni di questo tipo indipendentemente dalla persona che ne è l’obiettivo – tuona Gennaro Campanile. Ci sono altre forme ed altri istituti per opporsi a Canafoglia nel ruolo che ricopre se si ritiene che debba essere fatto. Alla luce del sole però, magari con durezza ma rispettando sempre le regole civili del buonsenso e del rispetto».
Dal mondo associazionistico, anche Stracomunitari, nella persona del presidente Mohamed Malih, condanna fermamente l’atto violento e pericoloso che poteva coinvolgere anche altre persone oltre al commissario bersaglio. «In qualche modo ci sentiamo coinvolti in prima persona da alcuni spiacevolissimi episodi che vedono come bersaglio Corrado Canafoglia. È un fatto questo che ci addolora e inquieta. E vogliamo esprimere la nostra vicinanza e solidarietà a Canafoglia e a tutta la fondazione Città di Senigallia».