Senigallia

Sopralluogo all’ex liceo classico, continua la polemica tra consiglieri e dirigente

La visita ispettiva sarebbe stata ostacolata deliberatamente secondo i tre esponenti di Unione Civica e Forza Italia che annunciano ora controlli periodici sullo stato dei beni conservati a palazzo Gherardi

L'ex liceo “Perticari”

SENIGALLIA – Dopo il sopralluogo, la polemica. Non si placa ancora l’eco dell’ispezione che tre consiglieri comunali hanno effettuato a palazzo Gherardi lo scorso 8 febbraio: le difficoltà riscontrate sono state oggetto di un botta e risposta acceso con il dirigente scolastico del liceo classico Perticari che ha dato la colpa a un difetto di comunicazione, mentre per i tre esponenti di Unione Civica e Forza Italia si tratta senza peli sulla lingua di «maleducazione istituzionale».

Ma andiamo per ordine. Venerdì scorso, dopo espressa richiesta e autorizzazione comunale, i consiglieri Roberto Paradisi, Luigi Rebecchini e Alan Canestrari erano entrati a palazzo Gherardi, ex sede del liceo “G.Perticari” di Senigallia per visionare lo stato di conservazione dell’immobile di proprietà del Comune e dei reperti scientifici e laboratoriali contenuti all’interno. Reperti di grande interesse e valore storico e didattico perché facenti parte del Gabinetto di Scienze naturali e Fisica sperimentale del Liceo Classico Perticari, le cui origini risalgono a quelle del Regio Ginnasio di Senigallia, istituito nel 1861.

All’interno del palazzo in pieno centro storico senigalliese, i tre consiglieri hanno trovato però chiusa la cancellata che separa i locali comunali da quelli nella disponibilità del liceo, dove sono appunto conservati i reperti. Ne è scaturito un “braccio di ferro istituzionale” col dirigente scolastico del liceo classico Francesco Maria Orsolini, risolto solo dall’intervento della Polizia e da quello del dirigente comunale Laura Filonzi.

«Il recente e spiacevole episodio dell’attesa dei consiglieri – spiega Orsolini – è stato determinato da un difetto di comunicazione con gli uffici comunali che non avevano dichiarato al liceo la natura del sopralluogo e l’identità dei richiedenti. Non appena le notizie richieste sono state notificate, è stata autorizzato ai consiglieri comunali anche l’accesso all’area dei beni di proprietà esclusiva del liceo classico “Perticari”, in deposito temporaneo presso il palazzo Gherardi».

Ma la risposta non è bastata a placare la polemica. «Il tentativo di Orsolini di sminuire la portata dei fatti – ribattono i tre consiglieri di opposizione – è il sintomo della inadeguatezza del dirigente scolastico nel gestire i rapporti istituzionali. Ha impedito per due ore a tre consiglieri comunali di entrare in locali di proprietà pubblica ordinando al proprio dipendente di chiudere a chiave la cancellata di ingresso. Non vi è stato infatti alcun difetto di comunicazione: quando i sottoscritti sono arrivati, era già presente (e la cancellata interna era aperta) il dipendente mandato dal preside con le chiavi della sbarra. Solo questo già dimostra che non vi era stata alcuna mancanza».

L’ordine telefonico di chiudere la cancellata e il successivo rifiuto di aprirla da parte del dirigente scolastico del liceo classico ha fatto scatenare l’ira dei tre consiglieri che hanno definito l’atto “illegittimo” perché ha impedito per due ore lo svolgimento di un’attività istituzionale prevista e disciplinata dal testo unico sugli enti locali.

«Interesseremo il Consiglio Comunale di questa grave vicenda perché non è pensabile che il preside Orsolini sia libero di gestire a suo piacimento il patrimonio immobiliare comunale né è pensabile, e di questo interesseremo la Provincia, che materiale scientifico così pregiato e di tale importanza storica venga lasciato in simili mani, abbandonato a se stesso con locali che nemmeno vengono puliti ed areati. Quei beni sono patrimonio pubblico. Da questo momento preannunciamo controlli periodici a tutela di quel materiale storico e scientifico e chiediamo all’Amministrazione comunale di rientrare nell’immediato possesso dei propri locali».