SENIGALLIA – Il sottopasso del Cesano ancora al centro di alcune polemiche. Al centro, stavolta dell’intervento della Lega ma tempo fa erano intervenuti altri movimenti ed esponenti politici, c’è sempre la sua pericolosità rispetto al transito di ciclisti, scooteristi e motociclisti. La struttura, che collega il lungomare della frazione più a nord di Senigallia con la statale 16, al confine con Marotta, presenta infatti l’asfalto nel tratto centrale costantemente bagnato a causa di alcune infiltrazioni di acqua.
Se fosse solo questione di qualche pozzanghera, il problema sarebbe presto risolto, semplicemente andando piano. Purtroppo la questione è un po’ più complicata perché la presenza costante di acqua crea quello strato di microvegetazione che rende il tutto ancora più scivoloso, anche per quanti procedono piano piano. Molteplici segnalazioni al riguardo sono state negli anni inoltrate all’amministrazione comunale e a vari movimenti politici, soprattutto da parte dei residenti della zona Cesano e del quartiere Piramidi, ma anche da parte di ciclisti e centauri: non di rado qualcuno è finito all’ospedale per aver battuto la testa durante la caduta.
Di qui l’attacco che la Lega muove verso il municipio: «Quello che risulta molto grave è che l’amministrazione comunale sia stata sorda a ogni richiesta dei cittadini per poter quantomeno ridimensionare il fenomeno. Come Lega riteniamo sia doveroso che nessun quartiere, nessuna via, nessun posto di Senigallia debba rimanere indietro o essere dimenticato. Una parte del programma verterà proprio sulla messa in sicurezza di situazioni di questo tipo».
Il direttivo della Lega, però, non menziona alcuna soluzione rispetto al problema presentato. A riguardo l’assessore ai lavori pubblici Enzo Monachesi ha invece replicato spiegando innanzitutto che il lavoro risale all’epoca dell’urbanizzazione dell’area, poco dopo la realizzazione di parte delle Piramidi (in FOTO) che poi rimasero incompiute.
La struttura del sottopasso è di proprietà comunale ma, dato che vi passa sopra la linea ferroviaria adriatica, anche Rfi dovrebbe essere coinvolta nella risoluzione della vicenda in quanto responsabile di una porzione del sottopasso.
Per attenuare la pericolosità, «l’amministrazione comunale ha attuato tutte le soluzioni possibili: è stato raschiato il tappetino del mano stradale in modo da aumentare la tenuta dei veicoli che vi transitano», come anche sulla rampa del ponte Zavatti che porta verso viale IV Novembre; «ma viene anche spazzolato con costanza il fondo stradale proprio da quella microvegetazione che rende più scivoloso il tratto interessato. Infine – spiega ancora Monachesi – è stata realizzata anche una caditoia per eliminare l’acqua che emerge dal terreno sottostante».
Insomma un problema strutturale che avrà bisogno di ingenti risorse, di cui il Comune al momento non dispone, per poter essere risolto definitivamente.