SENIGALLIA – C’è parecchia confusione (voluta?) sulla manifestazione che si sta organizzando a Macerata dopo la sparatoria dell’estremista di destra Luca Traini verso alcuni stranieri. Confusione perché molte associazioni hanno organizzato presidi e manifestazioni – con arrivi previsti a Macerata non solo da Senigallia e dalle Marche ma anche da altre zone d’Italia – che stanno destando preoccupazione per il timore di scontri, mentre altre sigle hanno rinunciato a manifestare spargendo voce che praticamente tutte le manifestazioni fossero annullate.
A tal proposito Domenico Minniti detto Marco, ministro dell’Interno, ha già fatto sapere che se l’appello del sindaco di Macerata Romano Carancini a rinviare le manifestazioni non sarà ascoltato da tutte le realtà, “ci penserà il ministero dell’Interno a impedire che si manifesti”.
Scontri che non sono nelle intenzioni di chi ha indetto la manifestazione di sabato 10 febbraio, il Csa Sisma di Macerata assieme ai Centri Sociali delle Marche. Realtà che già nel presidio spontaneo – tenutosi nel pomeriggio del 4 febbraio, giorno dopo della sparatoria dell’ex candidato leghista – avevano indetto la “grande manifestazione di massa e pacifica” che si sarebbe tenuta il 10 scendendo in piazza dietro lo slogan “contro ogni fascismo contro ogni razzismo”.
«Il lancio della manifestazione – sostengono le realtà di movimento delle Marche – si è immediatamente diffuso, determinando larghissime adesioni in tutta Italia e persino dall’estero. Nonostante ciò, la Cgil – per ragioni di posizionamento e opportunismi puramente interni all’organizzazione – non solo ha deciso di non partecipare aderendo all’invito del sindaco ad annullare ogni manifestazione, ma ha anche avviato una gravissima operazione di boicottaggio facendo circolare la notizia falsa che la manifestazione era stata annullata! Le scelte della Cgil sono state, purtroppo, condivise anche dai vertici di Anpi, Libera e Arci. Tanti attivisti di base, sezioni e circoli territoriali di queste organizzazioni hanno espresso la volontà di non abbandonare la piazza di Macerata e di essere, comunque, presenti».
«In questo contesto, cogliendo l’occasione creata ad hoc dal sindaco di Macerata e dalle organizzazioni non a caso ringraziate da Minniti per la loro collaborazione, si è inserita l’intimidazione del Ministro dell’Interno e la scelta tutta politica di vietare la manifestazione. Si tratta di una evidente sospensione della democrazia nel nostro Paese, della brusca materializzazione di un fascismo che nelle strade si esprime con le pistole e nelle istituzioni con l’imposizione autoritaria del silenzio – affermano forte e chiaro le “realtà di movimento delle Marche” -. Dopo una tentata strage fascista, il divieto di esprimere liberamente e pacificamente la propria indignazione è un atto che non ha precedenti nella storia della Repubblica. Questo divieto è inaccettabile. L’equiparazione fascismo e antifascismo, razzismo e antirazzismo è inaccettabile. Per questo ribadiamo con fermezza che andremo comunque in piazza per ripristinare l’agibilità democratica e riaffermare quanto sarà scritto nello striscione di apertura del corteo “movimenti contro ogni fascismo ogni razzismo”. Invitiamo quindi a non farsi intimidire dal clima creato ad arte dal Ministero dell’Interno e a raggiungere Macerata per una grande manifestazione popolare. Non è il tempo di stare a casa. Non basta esprimersi sui social. Sono in gioco le nostre libertà fondamentali».
Al rinnovato appello alla manifestazione di sabato 10 a Macerata ha aderito anche l’Anpi di Senigallia e la sezione nascente di Trecastelli, i cui rappresentanti e componenti parteciperanno sabato prossimo alla manifestazione nazionale contro il razzismo e il fascismo a Macerata. «Quanto accaduto sabato è un fatto di una gravità inaudita – sostengono dall’Anpi senigalliese – lo Stato le Istituzioni devono assolutamente assumere provvedimenti atti affinché non accadano più fatti del genere. Il nostro paese è democratico, antifascista e antirazzista: mobilitiamoci quindi tutti, non restiamo a casa, partecipiamo alle iniziative e alle manifestazioni, dobbiamo essere vigili e attenti affinché forze antidemocratiche non minaccino la nostra Repubblica e le nostre Istituzioni democratiche. Andiamo in piazza il 10 febbraio a Macerata per difendere la libertà, la solidarietà, la convivenza civile: è la Costituzione Repubblicana che ce lo chiede».