Senigallia

Sperimentato a Senigallia il nuovo format contro il cyberbullismo

Un incontro innovativo per far comprendere ai ragazzi del Panzini quanto sia importante rispettare la dignità degli altri facendo capire le conseguenze delle proprie azioni

L'incontro al Panzini di Senigallia sul cyberbullismo: #viteonline
L'incontro al Panzini di Senigallia sul cyberbullismo: #viteonline

SENIGALLIA – Sono stati oltre duecento studenti dell’istituto superiore “Panzini” di Senigallia a partecipare alla sperimentazione del nuovo format contro il bullismo e il cyberbullismo, “#viteonline”.

Un’iniziativa – in collaborazione con l’assemblea legislativa regionale e con il patrocinio del Comune di Senigallia – ideata dal giornalista e storyteller Luca Pagliari il quale, in modo innovativo, ha presentato la storia di un’adolescente vittima di un grave caso di cyberbullismo.

La storia è quella di Alessia, 15enne di Nuoro, presa in giro dai compagni per la colorazione dei capelli. Una motivazione banale, ma sufficiente per far scattare la derisione che è andata oltre, fino a sfociare nella maldicenza in tema di superstizioni e a livello sessuale. Una diceria che nel giro di poche settimane si è diffusa: grazie alle nuove tecnologie usate sempre più da giovani inconsapevoli che sfociano nel cyberbullismo, ha superato i confini della stessa città, costringendo la giovane a chiudersi in casa e e vivere nell’angoscia e nel panico, supportata solo dalla famiglia.

“Un progetto innovativo – ha sottolineato il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, che ha partecipato alla giornata assieme all’assessore all’istruzione del Comune di Senigallia Simonetta Bucari – che si inserisce perfettamente nel percorso che abbiamo tracciato come Assemblea legislativa, approvando una specifica legge regionale, costruita attraverso un confronto ampio ed articolato sul cyberbullismo e sulla base di quanto previsto dalla normativa nazionale”.

Gli studenti sono stati chiamati, con la compilazione di appositi questionari, ad esprimere un giudizio sia sull’evento che sulla chiave comunicativa adottata. Nel dibattito finale tante testimonianze ed esperienze diversificate, tutte incentrate però sul valore dell’iniziativa che mirava a far comprendere il rispetto della vita e della dignità altrui, andando a creare una rete che possa dare risposte adeguate ai cambiamenti sociali in atto.