SENIGALLIA – Sono già una quindicina i punti predisposti a Senigallia dove poter lasciare generi alimentari e beni di prima necessità a chi non può permetterseli in un periodo di crisi sanitaria ed economica. Costituiscono una piccola rete solidale chiamata “spesa sospesa”, specificata da un hashtag #SoSpesa, dove chi può farlo dona quel che ha comprato, mentre chi si trova in difficoltà ritira. È solo una delle varie iniziative lanciate in questo periodo di isolamento forzato a causa del coronavirus e che, come tante altre, evidenziano la necessità di una cabina di regia per evitare sovrapposizioni, tra sprechi e approfittatori.
SoSpesa è una iniziativa nata spontaneamente da alcuni senigalliesi che hanno voluto rendersi utili per sostenere le famiglie più bisognose. In vari punti della città sono stati sistemati contenitori di ogni tipo: dalla cassetta di plastica al frigorifero o allo scatolone, tutti accomunati dagli slogan “Chi può lascia la spesa, chi non può la ritira” o “Chi può lasci, chi non può prenda”.
Si possono donare beni di prima necessità, nello specifico alimenti a lunga conservazione, quali pasta, farina, biscotti, prodotti in scatola, per l’infanzia e per l’igiene personale. Sono già molte le persone che giornalmente, con generosità, contribuiscono a rifornire gli appositi spazi di prodotti, che i responsabili di ogni punto raccolta provvedono a sistemare e conservare, mettendoli a disposizione di chi vorrà servirsene. Informazioni e l’elenco aggiornato dei punti raccolta/distribuzione sono sulla pagina facebook #SoSpesa Senigallia.
I contenitori sono posizionati in luoghi debitamente controllati, alcuni anche da telecamere, o davanti a esercizi commerciali, con la speranza che nessuno cerchi di approfittare della generosità altrui ma tutti contribuiscano ad aiutare coloro che sono davvero in difficoltà. Nonostante questo non mancano le persone con scarso senso civico e solidale: è il caso di due ragazzi, visti più di una volta recarsi presso un esercizio commerciale davanti al quale è stato posizionato un frigorifero per raccogliere i generi alimentari. In tre occasioni sono stati visti «prelevare tre grandi buste, prendendo tutti i prodotti di marca e lasciando solo quelli che costano meno». Un gesto che ha fatto scatenare la reazione immediata della signora che ha posizionato il frigorifero ma anche dei donatori.
Il rischio infatti che queste iniziative spontanee e lodevoli dal punto di vista sociale siano poco efficaci per chi ha difficoltà anche a causa di quanti se ne approfittano. Ecco perché è emersa da più parti la necessità di una cabina di regia.
A tal proposito il responsabile dei servizi sociali dell’unione dei comuni “Le terre delle marca senone” Maurizio Mandolini ha voluto specificare come questa emergenza legata al coronavirus stia determinando la nascita di iniziative spontanee e persino creative: «C’è a Senigallia una grossa propensione alla solidarietà, ma serve un’organizzazione. Per questo stiamo dando indicazioni alle associazioni e ai privati perché si possa individuare il centro operativo comunale (Coc) come cabina di regia, per evitare sovrapposizioni o concedere sempre meno spazio ai furbetti», dei quali è arrivata più d’una segnalazione e contro i quali si sta pensando a dei controlli.