SENIGALLIA – Sono rifiuti provenienti dalla pulizia dei fossi. No sono materiali legati all’alluvione. In città scopppia il consueto dibattito sull’origine della marea nera che si è riversata sulla spiaggia di velluto. Le piogge dei giorni scorsi hanno portato in mare tonnellate di legni, rami, tronchi, spazzatura e sfalci delle potature che poi la marea ha rigettato sull’arenile senigalliese. Non è la prima volta che accade, anzi, ormai si ripete con una certa ciclicità. E nel frattempo devono partire le operazioni di pulizia e sistemazione della spiaggia per le festività di pasqua.
Il primo intervento sul tema è quello del consigliere di Amo Senigallia Gennaro Campanile, secondo il quale l’origine di tali materiali è da ricercarsi nelle operazioni di pulizia dei fossi recentemente liberati dalla vegetazione; dopo aver sistemato il reticolo secondario, gli sfalci sarebbero stati lasciati sul posto e poi la pioggia di qualche giorno fa ha provveduto a portarli fino al mare.
Di parere diverso l’assessora all’ambiente Elena Campagnolo: «i rifiuti che stiamo raccogliendo dalla spiaggia provengono dalla vallata della notte del 15 settembre – afferma – Siamo sicuri di questo perché così è accaduto anche nel 2014 quando il mare per mesi, anzi anni, continuò a riversare sull’arenile quantità enormi di rifiuti che la fiumana riversò nell’Adriatico».
La preoccupazione è duplice: da un lato c’è il rischio che tali spiaggiamenti di rifiuti debbano essere calcolati sulla tari dell’anno prossimo, gravando così sulle spalle dei contribuenti senigalliesi; dall’altro che si possa ripresentare tale fenomeno mettendo in discussione la stagione balneare 2023. Tale situazione è perciò monitorata sia dall’amministrazione comunale, sia dal vicecommissario all’alluvione Stefano Babini per valutare anche supporto economico dalla Regione Marche.