SENIGALLIA – Continua la battaglia di Unione Civici Marche per promuovere lo sport quale diritto dei giovani e quale progetto etico e sociale. Dopo il caso degli aumenti delle tariffe degli impianti sportivi comunali, adeguati recentemente al livello di quelli provinciali, il gruppo guidato da Maurizio Mugianesi e Roberto Paradisi aveva fornito all’amministrazione comunale una rassegna di quelle realtà virtuose di dieci città o paesi che concedono gratuitamente o quasi gli impianti comunali alle società sportive e che si fanno carico anche delle utenze.
Qualche Comune, addirittura prevede anche un contributo economico annuale per le stesse società, di fatto rendendo non solo possibile ma anche agevole diffondere la cultura dello sport. Tra le città considerate virtuose c’era anche Numana, il cui palasport cittadino (unico impianto al chiuso adibito a pubblico spettacolo) viene concesso alle società sportive ad € 4.000 all’anno, con pulizie e custodia a carico delle società e utenze integralmente rimborsate dal Comune; possibilità di sub-affitto a privati (la struttura è adibita anche al calcio a 5). E proprio il sindaco di Numana, Gianluigi Tombolini, era ospite di un incontro di Unione Civici Marche a Senigallia sui temi impianti sportivi e sicurezza idrogeologica.
Accolto dai portavoce Maurizio Mugianesi e Roberto Paradisi, dal capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale di Senigallia Luigi Rebecchini e il capogruppo azzurro di Ancona Daniele Berardinelli, Tombolini ha garantito un suo impegno diretto sottolineando il valore culturale e sociale della pratica sportiva e aggiungendo che la pubblica amministrazione deve fare la sua parte per sostenere l’associazionismo sportivo. A lui è stato chiesto di promuovere un’azione di sensibilità in Provincia – prossimo candidato azzurro alle elezioni provinciali – per far sì che le risorse che entrano dall’affitto delle palestre scolastiche sia poi investito sulle palestre stesse e non sulla manutenzione generica delle scuole.
Sul tema della sicurezza idrogeologica, è partito un confronto serrato (che necessariamente coinvolgerà Comuni, Provincia e Regione) sulla necessità di istituire un ufficio regionale che coordini le politiche di sicurezza e prevenzione.