Senigallia

Sportelli bancari chiusi nell’entroterra pesarese, Ruggeri (M5S): «Dalla Regione solo propaganda»

La consigliera: «Dopo il caso di Frontone, le Marche sono la seconda regione per sportelli chiusi. Entroterra si spopola»

PESARO URBINO – Chiusura degli sportelli bancari nelle aree interne della provincia di Pesaro, la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Marta Ruggeri chiede interventi.

«E’ stata discussa in Aula la mia interrogazione sulla chiusura degli sportelli bancari nei piccoli Comuni delle aree interne, ma purtroppo, ancora una volta, la risposta della Giunta regionale è stata del tutto insoddisfacente, segno di un’azione politica debole e fatta di annunci senza risultati concreti».

«In questa legislatura — ricorda Ruggeri — sono stati approvati ben dieci atti consiliari alcuni all’unanimità per contrastare la desertificazione bancaria nelle aree interne e montane, oltre a due proposte di legge poi unificate in un testo recentemente licenziato dalla Seconda Commissione che dovrebbe essere discusso oggi. Nonostante questo, i Comuni continuano a perdere sportelli e servizi essenziali, lasciando intere comunità senza punti di riferimento fondamentali, soprattutto per le fasce più anziane della popolazione».

L’Assessore Brandoni ha elencato alcune iniziative intraprese, tra cui l’istituzione nel luglio 2024 del Tavolo regionale del credito con ABI Marche, ma secondo Ruggeri si tratta di azioni tardive e prive di efficacia. «I fatti dicono altro. Ogni mese Sindaci e associazioni di categoria, come CNA, denunciano nuove chiusure — ultimo caso quello del Comune di Frontone in provincia di Pesaro e Urbino — a conferma di una tendenza nazionale e regionale che vede le Marche tristemente protagoniste. Secondo il report di Unione Confidi del 2023, la nostra regione è seconda in Italia per sportelli bancari chiusi nel quinquennio 2016-2021, con un calo del 29,3%, e prima per riduzione del personale bancario, con un drammatico -31,7%».

«Oggi — aggiunge la capogruppo M5S — ho chiesto conto di cosa abbia realmente prodotto il Tavolo regionale del credito e quali azioni siano state intraprese per invertire questa tendenza, ma la risposta è stata generica e priva di elementi concreti. La verità è che la Giunta regionale, dopo aver raccolto all’unanimità gli impegni del Consiglio, non ha saputo incidere sulle scelte degli istituti di credito né garantire servizi ai territori più fragili. E il testo di legge licenziato in Commissione non è altro che l’ennesimo spot propagandistico privo di soluzioni efficaci».

«I cittadini delle aree interne non possono essere trattati come cittadini di serie B – conclude Ruggeri – Continuerò a vigilare e a chiedere trasparenza sulle azioni della Giunta, perché le comunità montane e periferiche hanno diritto agli stessi servizi e alle stesse opportunità degli altri territori».