Senigallia

Strage di Corinaldo, gestori e proprietari condannati

La discoteca non era sicura. Inflitte condanne per 30 anni sul filone amministrativo. Sette abbreviati e due patteggiamenti. La pena massima a dj Marco

Il pubblico ministero, gli avvocati e i parenti delle vittime in tribunale il 16 dicembre 2021 per il processo bis della Lanterna Azzurra
Il pubblico ministero, gli avvocati e i parenti delle vittime in tribunale il 16 dicembre 2021 per il processo bis della Lanterna Azzurra

ANCONA – Pagano tutti, gli organizzatori, i gestori e anche i proprietari di cui, almeno per due di loro, la Procura aveva chiesto l’assoluzione perché all’esito dell’attività d’indagine non erano emersi elementi di colpevolezza. Sono arrivate le condanne, ieri, al tribunale di Ancona, per gli imputati del filone amministrativo, quello sulle responsabilità e sulla sicurezza della discoteca costata la vita a cinque minorenni e una mamma di 39 anni. Una tragedia che si era consumata la notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018.

A quasi quattro anni dai tragici fatti si è chiusa una parte della seconda tranche di indagini, quella che più di tutti attendevano i parenti delle vittime. I familiari di chi non è sopravvissuto alla fuga di massa, dopo lo spruzzo di peperoncino diffuso da una banda di giovani ladri di collanine, hanno sempre sottolineato come la struttura non era idonea ad ospitare una discoteca, stando alle indagini poi fatte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Ancona.

Le vittime della strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo
Le vittime della strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo

Le pene, per i sette che procedevano con il giudizio abbreviato (che prevede uno sconto di pena), vanno da tre anni a cinque anni. In tutto gli anni di carcere ammontano a 31. Omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro colposo erano le accuse per le quali la gup Francesca De Palma ha pronunciato sentenza ieri pomeriggio dopo quasi tre ore di camera di consiglio. A procedere con il rito alternativo sono stati i proprietari della discoteca, Micci Letizia e Mara Paialunga, madre e figlia, condannate a tre anni (per queste due il pm Paolo Gubinelli aveva chiesto l’assoluzione), Marco Cecchini, il dj e gestore di fatto del locale, condannato a 5 anni e un mese, Carlantonio Capone, socio della Magic che aveva in gestione la discoteca, condannato a 4 anni e 2 mesi, Gianni Ermellini, responsabile della security, 3 anni e 8 mesi di condanna, Micci Alberto e Micci Marco, anche loro proprietari dell’immobile, condannati a 4 anni. Il dj Marco è stato assolto da un reato di falso, che aveva in concorso con la commissione di vigilanza, relativo a delle problematiche amministrative e tecniche del locale, per non aver commesso il fatto. Stessa formula assolutoria per Capone, per un illecito amministrativo relativo all’apertura della discoteca pur non avendone i requisiti (licenza illegittimamente ottenuta).

Nell’udienza di ieri sono state decise anche le pene per due imputati che hanno scelto il rito del patteggiamento Si tratta di Francesco Bartozzi, amministratore unico della Magic Srl, la società che gestiva la Lanterna Azzurra, che ha patteggiato a 2 anni e 8 mesi (aveva anche un falso ideologico per aver autocertificato l’avvenuto adeguamento alle prescrizioni indicate nel verbale della commissione di vigilanza e l’apertura abusiva del locale) e Alessandro Righetti, il buttafuori in servizio quella sera all’uscita numero tre dove si verificarono i morti, che ha patteggiato a due anni. Gli imputati del filone amministrativo erano 18. I nove che mancano, e che non hanno fatto i riti di giudizio alternativo, sono stati rinviati a giudizio a febbraio scorso. Tra questi c’è anche il sindaco di Corinaldo Matteo Principi. Per loro si aprirà il processo il prossimo 3 giugno.

Lanterna Azzurra di Corinaldo
La Lanterna azzurra di Corinaldo