Senigallia

Anche a Senigallia si celebra la giornata mondiale del rifugiato

Sono 83 gli adulti accolti nel senigalliese e 22 i minorenni stranieri non accompagnati. In biblioteca il 22 giugno le iniziative su aspetti sociali, legali e sanitari, seguite da una mostra, dalla presentazione di un libro e da un concerto

Momenti di svago per i migranti minorenni non accompagnati ospitati nel cas Futuro a Senigallia
Momenti di svago per i migranti minorenni non accompagnati ospitati nel cas Futuro a Senigallia a gennaio 2023

SENIGALLIA – Quella di oggi, 20 giugno, è una data molto importante per chi lavora nell’accoglienza e nel settore delle migrazioni. Si celebra infatti la giornata mondiale del rifugiato, un appuntamento annuale voluto dall’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite) per ricordare le vicende e riconoscere il coraggio di milioni di persone nel mondo costrette a fuggire a causa di guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. Per quest’occasione UNHCR Italia ha lanciato la campagna “Hope Away from Home”, attraverso la quale alcune città italiane illumineranno un monumento simbolo (tra cui la Porta di Lampedusa) di luci blu, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto di tutti i rifugiati di essere protetti, chiunque essi siano e da qualsiasi parte del mondo provengano, e dare loro la possibilità di ricostruire la loro vita con dignità.

Persone che sono quotidianamente supportate e seguite dal personale del SAI, il Sistema Accoglienza Integrazione: la missione è quella di agevolare le loro condizioni e permettere quindi di ricostruire la vita lontano da casa, una rete di relazioni affettive e sociali nella comunità, formazione e lavoro per gli adulti e istruzione per i minori. Attualmente il SAI Senigallia e il SAI Ambito Territoriale 8 accolgono 83 persone, prevalentemente provenienti da Ucraina, Nigeria e Afghanistan. Il SAI minori conta invece 22 giovani stranieri non accompagnati e 3 neomaggiorenni, giunti in Italia dal Gambia, dall’Egitto, dall’Albania e dal Bangladesh.

Come ogni anno Fondazione Caritas e la cooperativa sociale Casa della Gioventù, enti gestori dei SAI territoriali, in collaborazione con realtà del territorio come l’associazione Lapsus e le cooperative Lella e Res, hanno organizzato una giornata dedicata ai rifugiati e al diritto di asilo, prevista per il 22 giugno nei locali della Biblioteca comunale di Senigallia.

La mattina si terrà un incontro formativo dedicato a operatori sociali, sanitari e legali che lavorano a contatto con le migrazioni. I lavori inizieranno alle 9 con registrazione e saluti istituzionali, e seguiranno con la presentazione alle 9.30 della mostra collettiva “Trasguardi” a cura di Cristina Panicali, Andrea Simonetti e l’associazione Lapsus, che in occasione della celebrazione sarà visitabile nella sede di Lapsus, in via Marchetti 19, dalle 12 alle 13 e dalle 17.30 alle 19. La mostra nasce come conclusione di un percorso, Photovoice, a cui hanno partecipato anche i beneficiari del SAI. A seguire l’intervento di Sandra Magliulo, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, dal titolo “Aggiornamento normativo sulle nuove disposizioni concernenti la protezione internazionale”. Dopo di lei Luca Alberto Lopresti, presidente della Fondazione Pangea, organizzazione no profit che lavora dal 2002 per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle comunità, con un focus e un aggiornamento sulla crisi afgana.

Gli eventi del pomeriggio, aperti a tutta la cittadinanza, inizieranno alle 16, sempre dentro la sala conferenze della Biblioteca Antonelliana, con i saluti e la presentazione di “Comunità in crescita”, progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e rivolto a quasi 1500 bambini afgani presenti nel territorio nazionale. Alle 17.15 Claudio Concas, storico ed esperto di politica e geopolitica, nonché dottorando all’Università degli studi di Milano Bicocca, presenterà il suo ultimo libro edito da Mimesis “Voci dall’Hazaristan”, un’appassionata storia del popolo Hazara tra discriminazione, marginalizzazione sociale e massacri etnici. Insieme a lui sarà presente e racconterà la propria testimonianza una donna vittima di tale discriminazione. A chiudere il pomeriggio, sotto i portici del Foro annonario, il concerto di Javad, musicista afgano scappato dalla persecuzione talebana e oggi accolto nella nostra città.