SENIGALLIA – Giornata inaugurale per una nuova iniziativa a favore dei malati oncologici dell’ospedale di Senigallia. Oggi, 28 settembre, è stato inaugurato un macchinario denominato “Sistema Paxman” che riduce la caduta dei capelli (alopecia) causata da alcuni trattamenti farmacologici usati per la chemioterapia.
Al taglio del nastro presso il reparto senigalliese di oncologia c’erano il direttore dell’Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua, il dirigente del reparto Massimo Marcellini, il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, il presidente della IV Commissione regionale sulla sanità Fabrizio Volpini e i responsabili dell’Associazione Oncologica Senigalliese (AOS) a partire dal presidente Paolo Quagliarini, oltre a varie personalità senigalliesi come l’ex sindaco Luana Angeloni e l’ex presidente della Provincia Patrizia Casagrande.
Proprio l’AOS è stata il motore dell’iniziativa: grazie all’associazione di volontariato è nata l’idea e si sono fatti i primi passi per portare avanti il progetto, poi “sposato” dal presidente del Credito Valtellinese Miro Fiordi. Una sinergia di più attori: enti istituzionali, partner pubblici e privati, mondo associazionistico. Tutti insieme per dare un supporto importante ai malati oncologici che hanno delle esigenze psicologiche che vanno oltre l’aspetto prettamente medico: uno dei vari problemi derivanti dall’utilizzo di farmaci chemioterapici è l’alopecia, la caduta dei capelli. E proprio per ridurre il rischio di perdita dei capelli interviene il nuovo macchinario da 37mila euro: il sistema Paxman sfrutta il principio della vasocostrizione, ovvero un liquido refrigerato passa per una specie di casco raffreddando il capo per evitare che il farmaco raggiunga i bulbi piliferi del cuoio capelluto e che questi vengano “bruciati”. Il sistema venne utilizzato da un medico inglese dopo che la moglie si ammalò di cancro ed oggi, dopo svariati utilizzi all’estero e alcuni in Italia, anche Senigallia può vantare un supporto per i propri pazienti.
«Un segnale molto forte quello che ci arriva dall’AOS – ha commentato il direttore dell’Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua – sia per l’Asur, sia per la Regione che per la città stessa. Iniziative come questa sono molto utili per fare quel passo in più dove l’istituzione pubblica non riesce ad arrivare».
«Un progetto molto bello – ha dichiarato il direttore del reparto di oncologia senigalliese Massimo Marcellini – perché mostra la vicinanza a chi è in difficoltà. E lo fa attraverso la sensibilità dimostrata da alcuni amici dell’AOS e dalla città».
Per acquistare definitivamente il macchinario è partita una raccolta fondi: già 5mila euro sono arrivati dalla comunità senigalliese che ha preso parte all’iniziativa “Io corro per la vita” promossa dalla sezione locale Fidapa; altri soldi sono arrivati da alcuni partner privati, arrivando così a quota 13mila: ne servono ancora quasi 25mila. Una cifra importante ma non impossibile da raggiungere e per la quale proprio il CreVal ha messo a disposizione il portale di crowdfunding www.insiemedoniamo.it, dove è possibile supportare l’azione dell’Associazione Oncologica Senigalliese con pochi e semplici click.