Senigallia

Tagli ai Comuni nati da fusione: appello a capo dello Stato e presidente del Consiglio

Sindaci e assessori di Trecastelli, Colli al Metauro, Terre Roveresche, Sassocorvaro Auditore, Vallefoglia, Fiastra e Valfornace lamentano gravi difficoltà: il taglio da 2,5 milioni arriverebbe a bilanci già chiusi

TRECASTELLI – I sindaci e assessori dei nuovi enti delle Marche nati da fusione dei piccoli comuni fanno appello al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio ed al Ministro degli interni per scongiurare il taglio dei trasferimenti che ammonta a quasi il 40% delle risorse previste. Lo hanno deciso gli amministratori di Trecastelli, Colli al Metauro, Terre Roveresche, Sassocorvaro Auditore, Vallefoglia, Fiastra e Valfornace, che si sono riuniti oggi, venerdì 5 luglio, a Trecastelli.

L’incontro di oggi nel municipio in località Ripe nasce dalla necessità di trovare una soluzione alla «grave situazione che si è determinata a seguito del mancato adeguamento dello stanziamento». Ai Comuni risultanti da fusione spetta infatti per dieci anni un contributo pari al 60% dei trasferimenti ricevuti nell’anno 2010 dai Comuni originari.

Il rischio è più che concreto: in ballo ci sono diversi milioni di euro. Per quanto riguarda i sette comuni marchigiani nati da più realtà fuse insieme, i trasferimenti scenderebbero da 6,8 milioni a poco più di 4 milioni di euro.

Tra i punti evidenziati dai sindaci e assessori dei sette comuni delle Marche (ma la vicenda viene seguita con attenzione ovviamente anche dagli amministratori degli altri 110 nuovi enti locali) c’è innanzitutto la richiesta di rispettare la legge vigente che stabilisce la quota spettante alle nuove realtà comunali. Si metterebbe a rischio, con questa scelta, la credibilità del sistema democratico, sostengono i sette sindaci.

Oltre all’aspetto quantitativo ed economico, c’è poi la tempistica: il taglio di 2,5 mln € arriva quando i bilanci sono già chiusi, i servizi in fase di erogazione e le opere pubbliche già avviate. «Ciò mette in gravi difficoltà gli amministratori che, sulla base di precise norme statali, hanno predisposto piani di fattibilità e di investimenti sulla cui base i cittadini hanno votato a favore della fusione nei referendum».

I sindaci hanno poi annunciato la partecipazione all’incontro dell’11 luglio a Roma con l’ANCI nazionale ma altre iniziative potrebbero essere intraprese se non verranno confermati i trasferimenti stabiliti per legge.