SENIGALLIA – Sono molte le persone costrette a rimanere a casa in isolamento o quarantena in questo periodo in cui il contagio da coronavirus, pur se rallentando, è ancora lontano dal concludersi. Solo nella provincia di Ancona sono 1.962 (7.335 in tutta la regione Marche, dato aggiornato al 7 aprile). Tra questi anche molti proprietari di animali domestici di cui non possono più prendersi cura o che non possono far uscire. Ecco perché è stato quindi siglato un protocollo tra volontari e Comune di Senigallia per aiutare le famiglie nelle cure quotidiane al proprio amico a quattro zampe.
A sottoscriverlo sono state l’associazione Sguinzagliàti e l’associazione nazionale dei Carabinieri: hanno attivato da subito un servizio che prevede lo svolgimento della passeggiata quotidiana con personale esperto e qualificato; la ricerca di stalli e affidi per gli animali di cui le famiglie non possono più prendersi cura; il reperimento, in caso di necessità, di cibo e medicinali; l’accompagnamento dal veterinario di fiducia e il supporto nell’eventuale somministrazione di farmaci.
«Finora pensato a tanti servizi per le persone ma ancora mancava una iniziativa verso i nostri amici animali – spiega Gabria Pierfederici, presidente dell’associazione Sguinzagliàti di Senigallia. Purtroppo molte persone sono in quarantena o all’ospedale e non hanno modo di accudire i propri cani e gatti. Sono le stesse grossissime difficoltà che si incontrano in tutta Italia, anche per la gestione degli stalli e degli affidi, dato che non ci si può muovere per il coronavirus».
Al momento le richieste sono concentrate sull’area di Senigallia ma le associazioni si stanno organizzando anche per recarsi fuori città, d’accordo con le istituzioni, attraverso una certificazione che consenta ai volontari di muoversi nel territorio. Si tratta – è bene ripeterlo – di un servizio gratuito, un aiuto che arriva dalle associazioni di volontariato e di protezione civile al pari di quanti portano la spesa o i farmaci a domicilio.
Anche in queste situazioni però i volontari opportunamente formati, dovranno fare attenzione ai contatti e all’uso dei dispositivi di protezione individuale per ridurre il rischio di eventuali contagi dato che entreranno sia in case dove ci sono casi sospetti, sia dove ci sono contagiati confermati e in quarantena. «Non ho paura – conclude Pierfederici – anche perché sono fake news quelle per cui gli animali sarebbero vettori della malattia. Invece, e forse non si sa abbastanza, sono le persone che rischiano di far ammalare i propri cani e gatti» anche se per il momento sarebbero i felini i soggetti più a rischio tra le due specie. Un motivo in più per seguire alla lettera tutte le raccomandazioni sull’igiene personale, dell’animale e della casa. Anche in queste situazioni si vede la solidarietà.