Senigallia

Tari, guardia medica e commissione: pioggia di critiche sulla maggioranza senigalliese

La minoranza torna sull'aumento della quota di tariffa spettante alle famiglie, mentre Potere al Popolo bacchetta Volpini e Olivetti per la soppressione del servizio per turisti che dovranno essere dirottati in ospedale. Rebecchini, Campanile e Bomprezzi attaccano la giunta sul turismo

Il sindaco Olivetti e la giunta di Senigallia
Il sindaco Olivetti e la giunta di Senigallia

SENIGALLIA – Pioggia di critiche a Senigallia su tassa dei rifiuti, guardia medica e sulla vicenda della I Commissione di ieri 7 luglio. Una tempesta di dubbi e perplessità arriva dall’opposizione consiliare ma anche da esponenti fuori dell’aula recentemente intitolata all’ex sindaco e senatore Orciari. In primo piano la questione della tari, su cui continua il botta e risposta tra maggioranza e minoranza iniziato nei giorni scorsi.

Dopo il dibattito sull’aumento della quota a carico delle famiglie, interviene la minoranza che, compatta, accusa Fratelli d’Italia di «avanzare in modo subdolo insinuazioni gravissime senza produrre alcuna prova». Il riferimento è alle ironie sui presunti errori, addebitati da FdI al personale comunale, nel calcolo della tari nel 2020 quando il centrosinistra era al governo. «Ci ha lasciati letteralmente basiti l’attacco sferrato nei confronti degli uffici comunali preposti. Ci chiediamo con quale serenità lavorino oggi i dipendenti comunali se, a fronte di errori sempre possibili, rischiano di vedersi infangare pubblicamente senza che sia data loro la possibilità di alcun contradditorio». Infine l’attacco politico: se la scelta di rivedere le percentuali dei costi tra famiglie e imprese è legittima, la tempistica del polverone sollevato nel dibattito cittadino in merito alla tari è sospetta per la minoranza: «Una cortina di fumo sul fatto che le promesse elettorali erano state ben altre. In campagna elettorale la compagine di centrodestra si era affidata alla sperimentata formula “meno tasse per tutti”: alla prova dei fatti il risultato è stato un po’ diverso» concludono da Diritti al Futuro, Partito Democratico, Vivi Senigallia e Vola Senigallia.
«L’aumento medio per le famiglie sarà di circa 10 euro rispetto alle tariffe corrette del 2020 – replicano da Fratelli d’Italia eventuali differenze maggiori vanno contestualizzate, e bisogna specificare che derivano da “errori” dello scorso anno. Errori commessi proprio da chi ora è all’opposizione che ha fatto mancare un gettito di 1 milione e mezzo di euro per un coefficiente sbagliato nei calcoli. Questa è una manovra coraggiosa, portata avanti senza incertezze da questa Amministrazione, che rischia di diventare impopolare perché certa parte della minoranza fomenta campagne di disinformazione tra i propri seguaci e sui social, sparando numeri a caso».

Sulla questione della guardia medica turistica soppressa sul lungomare senigalliese e spostata – ma senza aggiunta di personale – al quinto piano dell’ospedale cittadino interviene Potere al Popolo. Dal gruppo Pap di Senigallia arriva la critica bipartisan a quanti si sono espressi per l’una e l’altra parte politica. «Dei 120-140 accessi giornalieri d’estate – spiegano – la maggior parte sono codici verdi o bianchi, che potrebbero essere gestiti dalla guardia medica turistica, verso cui questa tipologia di utenza veniva indirizzata negli anni scorsi. Da quest’anno, però, la musica cambia». Mentre Volpini ha dato la colpa all’amministrazione regionale e comunale, «approfittando della ghiotta notizia per ricomparire sulle scene dopo il ritiro a vita privata e la rinuncia al ruolo di consigliere di opposizione a seguito alla sconfitta elettorale», per Olivetti il problema riguarda solo la carenza di personale specificatamente formato. Nessuno dei due, secondo Potere al Popolo, indicherebbe che la «responsabilità è politica e bipartisan, figlia di decenni di tagli alla Sanità Pubblica a beneficio di quella privata, di assenza totale di prospettiva (e la gestione sanitaria dell’emergenza covid lo ha dimostrato) che da trent’anni contraddistingue i governi – nazionali, regionali e locali – tanto di centrodestra quanto di centrosinistra».

Infine la vicenda della I Commissione consiliare svoltasi in assenza di tutti i rappresentanti della maggioranza e della giunta di centrodestra. «Mai si era visto proporre un cambiamento epocale senza un relatore, senza tecnici che lo motivassero e ne spiegassero le caratteristiche, senza la presenza politica di componenti di giunta – spiega Gennaro Campanile, consigliere comunale di AmoSenigallia ed ex assessore – Eppure l’incredibile è avvenuto mercoledì 7 luglio nella 1^ Commissione in occasione della proposta del cdx di assegnare una parte della promozione turistica di Senigallia all’Unione dei Comuni. Perché questa proposta? Come si articolerebbe in concreto? Quali iniziative dovrebbero seguire? Quali vantaggi per Senigallia? Nessuno si è presentato in Commissione a dirlo. Assente il sindaco, assente l’assessore competente, assente il dirigente di area, assenti gli esperti, assenti le categorie economiche. Il “povero” presidente Bello è stato indicato come punto di riferimento ma ha dovuto ammettere subito di non conoscere gli aspetti tecnici esponendosi così ad una figuraccia che avrebbe sicuramente evitato, ma è stato tradito dalla sua stessa maggioranza».

Critico sulla proposta letta in commissione dal presidente Bello anche l’esponente di maggioranza Luigi Rebecchini, capogruppo di Forza Italia: «Personalmente ho sempre creduto nell’importanza dell’Unione dei Comuni, ho sempre sostenuto e sostengo con forza l’Unione perché le potenzialità di sviluppo, lavorando assieme tra comuni, si moltiplicano considerevolmente. Vale già per alcuni settori, come sta avvenendo in modo encomiabile (ad esempio nel sociale o con lo sportello unico delle attività produttive), e  dovrebbe valere anche per il turismo, riuscendo ad ampliare meglio l’offerta, in termini di bellezze paesaggistiche, culturali ed artistiche , enogastronomiche e così via. Non capisco allora perchè trasferire all’Unione solo ed unicamente un “pezzetto” del turismo (la promozione turistica, Ndr). A mio parere bisognerebbe osare di più, senza perdere le singole identità e specificità, per poter lavorare tutti assieme per il nostro territorio. Invece si è scelto di trasferire (come prova per tre anni) solo  la promozione, il cui budget è di 53000 euro all’anno, inoltre  passeranno all’Unione un dirigente e due impiegati. Ho riferito ancora  in commissione che non si giustifica tanto personale per gestire la modica somma di 53000 euro. Ho chiesto  che venisse posto un parere alla Corte dei Conti. Mi auguro in un ravvedimento della proposta di  delibera: se crediamo veramente nell’Unione dei Comuni osiamo di più con determinazione».

Più generale invece l’intervento di Chantal Bomprezzi, consigliera Pd: «Senigallia è la prima città turistica delle Marche per numero di presenze. Nulla è scontato o eterno se non lo si cura costantemente. Mi pare, e lo dico con molto rammarico, che ciò non stia avvenendo. E stavolta non è colpa dei “rosiconi” che per 20 anni avrebbero fatto pasticci, ma di una totale assenza di progettualità. Del resto, se la premessa è un programma di mandato scopiazzato da quello di Milano, come potevamo pensare al miracolo? Penso che non si sia potuto fare a meno di notare i totem di promozione degli eventi turistici del tutto vuoti, mentre la città si riempiva di manifesti di eventi di Pesaro, di Civitanova Marche, o di qualunque altro Comune, tranne il nostro. Evento clou dell’anno il Festival del Fado, per cui, a fronte di ben 30mila euro spesi per tre serate, abbiamo visto molte seggiole vuote. Stento a comprendere quali ritorni si siano avuti sull’economia cittadina per meritare somme così ingenti, soprattutto considerando che siamo alla prima edizione di un evento per lo più di nicchia, e che credo abbia bisogno di più tempo e attenzione nel valutarne le possibili evoluzioni (così come è stato, ad esempio, con il Summer Jamboree). Del resto, che una programmazione con la P maiuscola non esistesse risulta evidente anche dal fatto che la Commissione Turismo si è riunita a riguardo a giugno (!) inoltrato, su richiesta della minoranza! Ma per non farci mancare nulla, ieri abbiamo assistito ad una commissione convocata per trasferire la promozione turistica all’Unione dei Comuni, in cui si prevede che il Comune di Senigallia per soli 50 mila euro di spesa all’anno debba pagare di tasca propria un dirigente e due dipendenti, che saranno trasferiti da Senigallia all’Unione. E le molto più ingenti somme rimanenti a bilancio per il turismo senigalliese, chi le gestirà!? Senza contare l’offesa istituzionale di convocare una commissione dove non si presenta nessuno a spiegarla. Camminare fa bene alla salute, sudare elimina le tossine, ma spendere soldi pubblici per far fare una passeggiata di pausa dal lavoro ai consiglieri comunali, mi pare eccessivo. Spero vivamente che Senigallia si possa ridare lo slancio che merita. Per il momento, se un turista avesse bisogno di cure, sappia che la guardia medica turistica non c’è. E se dopo cena volesse farsi un gelato o un cocktail in spiaggia, ditegli che dovrà recarsi o a Marotta o a Marina di Montemarciano perché troverà tutto chiuso, salvo le 9 deroghe concesse; ma si sa, è l’eccezione che conferma la regola».