SENIGALLIA – La diversità, intesa come risorsa e non come pericolo, è al centro dell’esperienza teatrale dell’Associazione LAPSUS diversa creatività. Sabato 22 giugno, alle ore 17:30 si terrà allo spazio autogestito Arvultùra lo spettacolo “Una commedia (quasi) tutta italiana”, il momento conclusivo del laboratorio di teatro sociale curato da Iacopo Curzi e da Andrea Simonetti.
Un laboratorio dove al primo posto ci sono ovviamente la ricerca artistica ed espressiva, accompagnata però dall’integrazione fra una pluralità di individui di diverse esperienze, capacità, visioni, linguaggi: un’opportunità colta da varie personalità e che ha visto aggiungersi nuovi attori e operatori.
Il percorso teatrale è il risultato delle riflessioni individuali, collettive e delle improvvisazioni che gli allievi hanno prodotto rispetto alle principali questioni che più interessavano loro, ma che soprattutto erano fonte di preoccupazione e paura – raccontano Curzi e Simonetti -. Ciò che è avvenuto è stata una rielaborazione, in una chiave teatrale, dei principali argomenti, così da esorcizzare le paure e le ansie ad esse connessi. Al termine dello show ci sarà modo d’incontrare e conoscere gli artisti diversamente creativi che hanno dato vita allo spettacolo.
L’associazione Lapsus, inoltre, ha concluso di recente un’altra esperienza laboratoriale, il percorso creativo dedicato a bambini dai 6 agli 11 anni intitolato “Scarabocchio”. Un percorso annuale all’interno dello spazio Lapsus, dove i bambini si sono sentiti liberi di esprimere loro stessi aiutati da tre professionisti – le educatrici e operatrici teatrali Agnese Barucca e Laura Pettinelli, e Andrea Simonetti, counselor in arti espressive – con i loro metodi creativi. Un viaggio tra le arti che ha permesso ai bambini di entrare in relazione con se stessi e gli altri, di acquisire consapevolezza delle proprie emozioni e della propria storia, di spaziare dal movimento espressivo al teatro, dal suono al gesto grafico, dalle parole alla fotografia.